Vanno avanti le indagini sull’omicidio della giovane caccamese Roberta Siragusa. Sul sedile anteriore destro e sul freno a mano dell’auto di Pietro Morreale sono emerse tracce di sangue con il Dna di Roberta Siragusa e di Pietro Morreale. Secondo prime ricostruzioni, la giovane sarebbe stata picchiata, poi avrebbe provato a fuggire, ma sarebbe caduta per terra e ciò si evince da una ferita riportata sotto il mento. Il suo assassino le avrebbe dato fuoco nei pressi della palestra comunale di Caccamo e poi l’avrebbe portata in auto in contrada Monterotondo per far scomparire il corpo. I Ris, inoltre, hanno trovato tracce di “materiale combusto” e “formazioni pilifere e altre particelle”.
Nei pressi del campo sportivo i carabinieri hanno trovato parti di jeans (ritrovati anche nel dirupo nei pressi del monte San Calogero) e di una maglietta, le chiavi di casa di Roberta, parti di una bottiglia e tracce di benzina. Roberta sarebbe morta per asfissiata. Le indagini della procura di Termini Imerese, dunque, vanno avanti e si ipotizza anche che Morreale sia stata aiutato da un complice. Si attende anche l’esito dell’autopsia sul corpo della povera Roberta che dovrebbe arrivare nel prossimo mese di maggio.

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