Termini Imerese: la precisazione della moglie del termitano accusato di aggressione al medico del Pronto Soccorso

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Dopo la pubblicazione dell’articolo di questa mattina sul nostro giornale online (clicca qui per approfondire), siamo stati contattati dalla moglie del termitano accusato di aver aggredito un medico al Pronto Soccorso dell’ospedale “Salvatore Cimino” di Termini Imerese. 

«Arrivati al Pronto Soccorso dell’ospedale di Termini Imerese alle ore 11,30 con mio marito con una profonda ferita alla testa  – racconta la moglie  – lo hanno registrato e chiesto di restare in attesa perché sarebbe stato visitato poco dopo. Intanto le ore passavano e,  fino alle 16,  nessuno lo aveva chiamato. Così mio marito si è alzato, è entrato nella stanza dove vi era il medico che parlava con un infermiere, quindi ha espresso, in modo adirato, il suo disappunto visto che era in attesa per essere medicato. Così, il medico si è alzato intimandolo di uscire con fare scontroso. Dopo una lunga giornata d’attesa mio marito è stato medicato solo alle ore 19,30 da altro medico. Non è stato dato alcun pugno nè ci sono state violenze. Una vergogna, nel 2023 attendere una giornata con una profonda ferita alla testa solo per farsi applicare dei punti di sutura». 


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