Caccamese morto dopo lite a Campofelice di Roccella: arriva la condanna definitiva per un termitano

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La Cassazione ha confermato e reso definitiva la condanna ad anni 4 e mesi 8 di reclusione per il termitano Piero Chiara, 25 anni, accusato dell’omicidio preterintenzionale di Salvatore Terrasi, 53 anni, caccamese.

Confermata anche la condanna a risarcire i prossimi congiunti del Terrasi, difesi dagli avvocati Salvatore Pirrone, Fabio Trombetta e Stefano Vitale che difendono Rosaria, figlia della vittima, Rosaria Bonadonna, mamma di Salvatore Terrasi, il fratello Michele e le sorelle Ida e Michela.

«Siamo soddisfatti per il risultato ottenuto nell’interesse dei nostri assistiti. Nessuno potrà restituire a loro il calore e l’affetto del povero Salvatore ma oggi abbiamo avuto una ulteriore conferma che l’impianto accusatorio era fondato», dicono i tre legali.

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Salvatore Terrasi, residente a Caccamo, colpito violentemente al volto, caduto per terra, ha subito diverse fratture al cranio ed è deceduto dopo quasi un mese di agonia. Il 6 luglio 2021, si è celebrato il processo contro Chiara, ventenne di Termini Imerese che, accusato di omicidio preterintenzionale, ha scelto il rito abbreviato.

Il Pubblico Ministero, al termine della sua requisitoria, ha chiesto che l’imputato venga condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione. Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Termini Imerese, dott. Bencivinni, ha emesso l’anno scorso sentenza di condanna. Successivamente, la seconda sezione della Corte di Assise di Appello di Palermo ha confermato tale sentenza. Infine lo scorso 14 luglio la Cassazione ha reso definitiva la condanna.


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