Il giudice Clelia Maltese ha predisposto con rito abbreviato la condanna di dieci imputati individuati grazie all’operazione “Araldo”, gestita da guardia di finanza e carabinieri, volta ad individuare un giro di usura, estorsione e ricatti a sfondo mafioso nella zona di Bagheria, Ficarazzi e Villabate. Le vittime erano imprenditori in difficoltà, costretti a pagare contributi al clan.
Tra i condannati ci sono anche l’ex avvocato Alessandro Del Giudice, Giuseppe Scaduto, Giovanni Di Salvo (ritenuto a capo dell’organizzazione), Simone Nappini, Gioacchino Focarino, Antonino Troia, Giovanni Riela, Antonino “Gino” Saverino, Vincenzo Fucarino, Atanasio Alcamo. I vari imputati sono stati condannati alla reclusione per periodi variabili gli uni dagli altri. Un altro imputato, Antonino Fiorentino, invece è stato assolto.
Le indagini procedono da aprile 2018, quando una funzionaria di Riscossione Sicilia aveva fatto delle segnalazioni in merito alla diffusione in forma illegale di informazioni private riguardanti imprese ed imprenditori riguardo alle loro posizioni debitorie. Il clan, ricevute le informazioni, individuava la propria vittima prestando denaro a tassi usurai elevatissimi, che variavano dal 143% al 5400% annuo. Alla mancata possibilità di restituire il prestito, le vittime venivano minacciate con violenza e intimidazioni, secondo l’usuale comportamento di stampo mafioso.
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