Ancora gare clandestine di Cavalli a Palermo: spunta un nuovo video girato in via Pecoraino IL VIDEO

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Ci risiamo: nuovo caso di bisca clandestina di cavalli a Brancaccio. Lo scenario è sempre quello di via Pecoraino, nei pressi della Zona Industriale. Un’area che già due mesi fa è stata teatro di un’altra gara, terminata addirittura sotto lo striscione di arrivo di una gara amatoriale ciclistica.

Video pubblicati sui social

Le immagini sono state girate nella serata di sabato 9 marzo. A fare da corollario al gran premio ippico improvvisato la solita stuola di giovani a bordo di scooter. Una formazione di mezzi atta a creare un cordone di protezione della corsa, per evitare influenze esterne. Non manca però chi, approfittando del proprio smartphone, ha ripreso il tutto e lo ha pubblicato sui social network. In particolare su Tik Tok, dove girano diversi video dell’accaduto. Le immagini sono state acquisite dalle forze dell’ordine, che proveranno a risalire ai responsabili.

Corsa clandestina a Brancaccio, c’è un precedente.

Un episodio, purtroppo, non unico nel suo genere. Meno di due mesi fa infatti, si è svolta l’ultima gara clandestina sempre in via Pecoraino. In quel caso, la contesa clandestina si svolse di mattina. Anche le immagini di quella gara sono finite sui social. I protagonisti sono stati individuati e denunciati dalle forze dell’ordine. Le indagini degli investigatori del commissariato Brancaccio sono partite dall’acquisizione del video, segnalato da alcuni animalisti, che mostrava la gara non autorizzata. Che si è conclusa sotto uno striscione con la scritta “Arrivo” e un arco gonfiabile rimasto dopo una gara di ciclismo, questa sì autorizzata.

Dalle immagini si risalì all’identità di alcuni partecipanti

Dall’analisi delle immagini si è arrivati all’identità di alcuni dei partecipanti. I poliziotti sono riusciti a rintracciare e sequestrare uno dei calessi usati per la corsa. Nessuna traccia invece degli animali. Proseguono intanto le indagini per risalire all’identità dell’altro driver e degli altri partecipanti che rischiano anche loro una denuncia, in concorso, per maltrattamento di animali e competizione non autorizzata di animali.


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