Abusi sessuali alle colleghe nel posto di lavoro: condannato a quattro anni un cefaludese, le vittime risiedono nelle Madonie

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Non perdeva occasione per molestare sessualmente le colleghe di lavoro palpeggiandole nel seno e nel sedere. Lo avrebbe fatto più volte sino a quando le due donne, residenti nelle Madonie, dopo l’ennesimo rifiuto, si sarebbero determinate a sporgere denuncia nei confronti del collega Cefaludese.

Gli abusi si sono protratti nel tempo e sarebbero iniziati nell’anno 2016, all’interno del posto di lavoro con sede a Cefalù. Le accuse ai danni dell’imputato sono molteplici. Lo stesso, infatti, è stato chiamato a rispondere del reato di abusi sessuali e di quello di minaccia grave avendo rivolto ad una delle sue vittime la frase: “Ti ammazzo”.

Per tutti questi episodi il Tribunale di Termini Imerese, in composizione collegiale (Pres. Dott. Vittorio Alcamo), ha pronunciato sentenza di condanna alla pena di anni quattro di reclusione. L’istruttoria dibattimentale, assai complessa, si è svolta attraverso l’audizione di numerosi testimoni, molti dei quali colleghi di lavoro.

Sono state acquisite inoltre le intercettazioni telefoniche ed ambientali eseguite dai Carabinieri di Cefalù. Durante il giudizio il Tribunale ha ritenuto persino opportuno disporre, più volte, il confronto tra singoli testimoni e tra le persone offese e l’imputato, il quale ha sempre negato ogni suo coinvolgimento.

Avv. Giuseppe Minà

Le due donne nel giudizio si sono costituite parte civile per il tramite dell’Avv. Giuseppe Minà. Secondo l’ipotesi accusatoria, poi confermata in dibattimento, l’imputato si sarebbe reso responsabile, oltre che del reato di violenza sessuale e di minaccia grave, anche di quello di calunnia, perché immediatamente dopo la denuncia, da parte di una delle due colleghe, avrebbe accusato la sua vittima di avere reso dichiarazioni mendaci.


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