Roberta vive! La commovente lettera di mamma Iana

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Per me è molto dura scrivere questo messaggio, è davvero complicato dare voce ai tormenti e al dolore che da mesi attanagliano me e la mia famiglia. Perdere una figlia è la peggiore delle condanne, perderla in un modo così violento è ancora più atroce perché, se ci si ferma per un attimo a pensare sì realizza che la violenza sulle donne è uno dei crimini peggiori in termini assoluti.

Sono cresciuta credendo che l’amore sia il motore più potente con cui condurre la vita e ancora oggi credo che questa sia una delle poche certezze che ogni essere umano possiede. Ed è la certezza che io, insieme a mio marito Filippo, ho trasmesso ogni giorno alla mia amata Roberta Siragusa.

Sono convinta che questa sia la certezza che ogni genitore sano e di valori debba trasmettere ai propri figli nel crescerli, nell’educarli. L’amore è la cosa più importante, è il nutrimento dell’anima, è ciò che rende più leggero ogni passo. Non solo in campo sentimentale, non si deve amare unicamente il proprio partner, ma si deve amare tutto: le passioni, le amicizie, i progetti personali, gli hobby, gli animali, la natura.

Vivi amando dicevo ogni volta alla mia piccola Roberta e lei mi sorrideva sempre perché capiva al volo cosa intendessi dire visto che lei, a sua volta, amava così tanto vivere. L’amore nasce dunque unicamente per migliorare la vita, di conseguenza MAI nessuna dovrebbe trovare la morte proprio da chi diceva di amarle, illudendole di aver trovato un complice con cui affrontare ogni singolo giorno.

Ed è per questo che la violenza sulle donne è quel crimine che definivo uno dei peggiori, un qualcosa di abominevole e sconvolgente: perché questa becera ed insensata violenza rappresenta un doppio tradimento! Innanzitutto è uno squallido tradimento al senso della vita stessa, perché nessuno può e deve permettersi di decidere delle sorti dell’esistenza di un altro, ma soprattutto è un perfido ed insensibile tradimento verso una persona con cui sei stato, con cui hai condiviso un pezzo di strada.

Quando una donna affida sé stessa il minimo che un uomo possa fare è averne profondamente cura: proteggerla quando essa desidera essere protetta, rassicurarla quando essa desidera essere rassicurata, lasciarla andare quando essa desidera cambiare strada.

Non c’è giustificazione, spiegazione e perdono di fronte a un atto così disumano, così lontano dal volere di Dio e al senso del suo creato, così contrario a tutto ciò su cui basiamo la nostra esistenza: l’amore, come ho ripetuto a più riprese. E se manca l’amore manca la civiltà, manca il rispetto, manca la condivisione, manca la collettività e manca la felicità. Manca tutto.


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