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Nel corso del sequestro, il tunisino, 40 anni, ha minacciato i carabinieri con un coltello da 30 centimetri. Il fatto è avvenuto quando i militari, insieme ai militari della Capitaneria di porto ed ai finanzieri, hanno accertato che il pescato non aveva nessuna tracciabilità ed era venduto senza le necessarie autorizzazioni.
L’ambulante tunisino è stato bloccato e disarmato dai militari e, quindi, arrestato. Il pescato stipato in decine di cassette (vedi foto) è stato sequestrato e portato negli uffici della Capitaneria di Porto. I veterinari dell’Asp hanno accertato che il pesce non era buono per essere destinato al consumo ed è stato distrutto.
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