Comune di Palermo, Reset senza soldi: cassa integrazione per circa 1000 dipendenti

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Si complica la situazione di una delle partecipate del Comune di Palermo, infatti, durante l’ultima audizione dei Presidenti delle Aziende Partecipate (Amap, Amat, Rap e Reset), che risale a lunedì, Perniciaro presidente della Reset, avrebbe dato conferma di quanto già rappresentato nella prima relazione trimestrale 2020, ovvero di una contrazione dei ricavi da fatturato a causa di una riduzione del corrispettivo da contratto di servizio pari a ben 2 milioni di euro rispetto al 2019, nonché del blocco di varie attività di interventi straordinario per conto del Comune, sospesi per la mancanza della necessaria progettazione esecutiva, avrebbe inoltre affermato che in mancanza di un intervento dell’Amministrazione Comunale, sarebbe stato costretto ad attivare le procedure per attingere agli ammortizzatori sociali nei confronti di un numero considerevole di dipendenti, al fine di evitare di mettere a rischio l’equilibrio economico-finanziario della consortile.

Si auspica fortemente che, dal prossimo confronto possano scaturire da parte dell’Amministrazione Attiva, soluzioni utili a bloccare le procedure per la cassa integrazione, viceversa gli effetti saranno devastanti, sia per i lavoratori che si vedranno ridurre ancor di più i salari da part-time sia per la cittadinanza, considerato che i servizi offerti, e sono parecchi, subiranno una drastica riduzione; fra tutti: la manutenzione del verde delle villette e dei giardini comunali, nonché degli spazi esterni delle scuole, la custodia, l’accoglienza, la pulizia uffici comunali ed altro ancora”, dichiarano i consiglieri Paolo Caracausi e Massimo Giaconia del gruppo consiliare Avanti Insieme e, rispettivamente, Presidente e componente della Terza Commissione Consiliare che si occupa delle Società Partecipate del Comune.

Intanto, l’Amministratore Unico della Consortile Reset ha avviato le procedure di accesso alla cassa integrazione per ben 1059 lavoratori su un totale di 1360 dipendenti. La Terza Commissione ha sempre mostrato grande attenzione alle delicate questioni che nel corso del tempo hanno investito le Società Partecipate, svolgendo il ruolo di parte attiva attraverso l’interlocuzione di volta in volta instaurata con Assessori, Uffici, Vertici aziendali e Parti sociali. Siamo pronti a chiedere una riunione di maggioranza in presenza del Sindaco con all’ordine del giorno proprio le Società Partecipate, la cui configurazione oramai si svolge in uno scenario molto preoccupante, soprattutto per Reset, Rap e Amat”, a loro si aggiungono anche i consiglieri dello stesso gruppo, Valentina Chinnici, Toni Sala e Claudia Rini che dichiarano:

All’inizio di questa esperienza amministrativa il Sindaco ed il Consiglio Comunale hanno messo in atto operazioni importanti per salvare le Partecipate facendole risorgere dalle ceneri del fallimento (si ricordino Amia e Gesip ), ma se entro la fine di questi ultimi due anni di consiliatura, non si dovessero mettere in campo azioni finalizzate a mettere in sicurezza servizi e livelli occupazionale, tutti gli sforzi verranno dolorosamente vanificati“, conclude il gruppo Avanti Insieme.

Non possiamo tacere di fronte alla notizia dei 1059 lavoratori, su un totale di 1360 dipendenti della Re.Se.T., che rischiano di essere messi in cassa integrazione.
Chiediamo che il Sindaco di Palermo riferisca in Consiglio comunale sull’allarmante situazione di Re.Se.t.“, dichiarano i consiglieri comunali del Movimento cinque stelle, Concetta Amella, Viviana Lo Monaco e Antonino Randazzo.

È evidente che al Sindaco non importa nulla del decoro, del verde, della manutenzione dei giardini e del patrimonio scultoreo della città; tanto è vero che sta trascurando questo comparto e le maestranze che operano nel settore.  Sappiamo che le vere ragioni non possono ridursi alla crisi economica scaturita dal Covid, ma che vanno ricercate nella mancanza di azioni correttive che a fine anno rischia di determinare una perdita economica di 4.100.000 di euro a carico dell’azienda“, aggiungono.

A preoccupare non è soltanto la mancanza di servizi essenziali, ma la pesante ricaduta sociale che si ripercuoterebbe sui dipendenti e sulle loro famiglie.  Gli effetti di questa riduzione del personale potrebbero rivelarsi devastanti per la città, già afflitta da molteplici problematiche.  Chiediamo ad Orlando un confronto pubblico in Consiglio, per scongiurare questo ennesimo fallimento“, afferma il M5s Palermo.

In una città storicamente afflitta da problemi lavorativi ed economici mai risolti, non c’è alcun bisogno che se ne aggiungano di nuovi per colpa della cattiva amministrazione delle partecipate e di un sindaco parolaio“, concludono.

Nel corso di un odierno incontro e alla presenza di tutti i dirigenti interessati, ho dato mandato agli uffici finanziari di inserire intanto, in fase di predisposizione del bilancio 2020, un incremento di almeno due milioni di euro destinati al Contratto di servizio della Azienda“, ad affermarlo il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.

Ho altresì incaricato il vicesindaco Fabio Giambrone e l’assessore Sergio Marino di avviare una ricognizione di tutti i servizi che in questo periodo di uscita dall’emergenza Covid-19 possono essere affidati a Reset in città, così come avvenuto durante nella fase del blocco“, aggiunge Orlando.

Quando, al termine della ricognizione anche su nuovi servizi per Reset, avremo chiaro un quadro complessivo di attività da affidare ai suoi lavoratori e con quali fondi ulteriori, ritengo indispensabile un incontro della Amministrazione e del Presidente della Reset con le Organizzazioni sindacali per discutere insieme i futuri passi da compiere confermando l’importanza della attività svolta da Reset grazie all’impegno dei suoi lavoratori“, conclude il sindaco.
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