Post Covid 19: tornano le feste patronali nelle Madonie

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Feste e sagre, il più grande desiderio adesso è la normalità.
Un periodo lungo e difficile , terribilmente triste, quello delle feste. Per troppo tempo il mondo è stato recluso a casa, messo a tacere nelle sue abitudini, ad una quotidianità interrotta, spezzata dal silenzio e dalla noia soprattutto dalla paura. Poi, finalmente, dopo il sacrificio, a piccoli passi, arriva una ripresa seppur lenta. La Sicilia, regione con meno contatti da Covid-19 necessita il suo respiro il suo rilancio economico in ginocchio. Lo chiede quasi disperata.

Otto italiani su dieci torneranno impazientemente a visitare eventi di interesse e da immancabile calendario dal nuovo Dpcm del 11 giugno. Così, dalla Lombardia al Veneto, dall’Emilia Romagna alla Liguria, dalla Toscana alla Calabria fino alla Sicilia, possibilità certe di spostamenti sul territorio nel rispetto delle linee guida delle misure di prevenzione adottate dalla conferenza Stato Regione ma non tutte con un’unica data fissa. La Puglia ad esempio, si ritiene
Covid -free solo dal 3 luglio riaprendo pure i suoi i battenti a feste e sagre di paese in collaborazione alle associazioni di categorie attive rappresentate dall’industria del turismo, un impulso necessario per un settore così nevralgico. Certo, non tutti magari avranno questa possibilità di spostarsi.

Molti dovranno fare i conti con le finanze, con un budget assai ridotto o ancora non sufficiente per andare in vacanza. Nelle linee generali però, le attività enogastronomiche,ricreative, di spettacolo ripartiranno dopo una lunga attesa. Il dipartimento della Protezione Civile mediante un call center presterà assistenza sui contenuti del protocollo sicurezza Sicilia con le info di natura sanitaria per un monitoraggio ed assistenza di eventuali casi soggetti da Covid.

Una riscoperta pertanto dei piccoli Borghi e dei centri minori con conseguente alleggerimento dei centri più battuti. Nascono comunque anche polemiche profuse. Molti non ritengono la Sicilia così pronta e predisposta ad adottare tutte le misure di cautela . La diminuzione dei montaggi ha infatti creato notevoli entusiasmi ma anche conseguenti ansie sulla ripartenza, volontà contrastante di sfidare il virus, di conviverci con prudenza anche se non unanimità. C’è infatti a chi è sembrato un liberi tutti dalla tana troppo impetuoso e rapido.

La voglia di Ri-vivere, di ricominciare, di stabilità, di avere nuove possibilità ed opportunità, ha comunque avuto il sopravvento su ogni tipo di preoccupazione e non dimentichiamo oltretutto le tasse da pagare nonostante i dilazionamenti e le proroghe.
Nei piccoli paesi ad esempio, realtà parallele ai centri più estesi e conosciuti italiani questo desiderio di vitalità è maggiormente esteso. Oltretutto, un numero più ridotto di abitanti ha fatto sentire più protetti, un motivo in più quindi per ritornare in società alle sane abitudini dove eventi noti come feste patronali, sagre e manifestazioni, fanno parte dell’identità, cultura ed economia dei piccoli borghi. È proprio di questo che si vive e si necessita per andare avanti. Le feste madonite più recenti sono state precedute da quella di San Giuseppe a Castellana Sicula, lo Spirito tanto a Gangi e San Calogero a Petralia Sottana.
Per ultima, la festa dei Santi patroni Pietro e Paolo a Petralia Soprana ex Borgo più bello d’Italia. È stato questo il primo centro Madonita che per primo ha iniziato i suoi festeggiamenti” più o meno regolari” con l’apertura delle bancarelle, del suono della banda e di qualche spettacolo pirotecnico e musicale itinerante oltre alle messe ed i soli eventi religiosi comuni agli altri paesi. Si è cercato pertanto, seppur in ristrettezza, di rallegrare il corso dei giorni di festa,di dare un senso di sana e contenuta allegria. Apprezzato ed allo stesso tempo un po’ anche contrariato,così, Pietro Macaluso il sindaco di Petralia Soprana per aver “osato” facendosi carico di ogni responsabilità.

Ma sono stati proprio il coraggio,il senso civico e l’ intraprendenza del primo cittadino nel rispetto delle norme sanitarie vigenti d’emergenza epidemiologica,che
hanno fatto sì che il comune potesse godere di qualche giorno di festa al fine di smorzare le pregresse tensioni e permesso un piccolo respiro, un agognato spiraglio di normalità.
Il borgo infatti, dopo la sua elezione aveva ottenuto seppur faticosamente con sacrificio di tutti la dignità. Dopo quest’ultima dura lotta di sopravvivenza era pure piombata nuovamente nel silenzio più desolante con un conseguente scoraggiamento di chi si era sbracciato per la sua rinascita. Pietro ha dato di nuovo speranza e in tanti gli sono grati. Su Facebook, molti i ringraziamenti di venditori ambulanti e degli stessi cittadini al “sindaco eroe”.

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