Termini Imerese: il quartiere degli spiriti

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C’è a Termini Imerese un quartiere che in passato, e questo ancora fin verso la fine degli anni cinquanta, era popolarmente conosciuto come “u quarteri ri spirdi”.

A dire il vero queste inquietanti presenze erano segnalate anche in altre zone della nostra città; ma qui il gruppo, oltre ad essere sostanzioso, era pure “storico”.

Siamo a San Pietro, nella parte mediana di Termini. Zona che ancora oggi si contraddistingue per la presenza di numerose chiese; e tra queste proprio una dedicata al santo con le chiavi, da cui il quartiere aveva preso nome. Attiguo alla chiesa c’era pure un reclusorio, ovvero un ricovero per fanciulle, che ricevevano assistenza ed educazione, in attesa di convolare a nozze. Qui, come dicevo, la presenza di queste “entità” era addirittura storica; e infatti, nel settecento, ne ebbe a parlare in un suo scritto anche un nostro sacerdote, don Giò Andrea Guarino; il cui resoconto fu alcuni anni fa riportato alla luce dal compianto Aldo Bacino.

Leggiamo cosa è scritto a tal proposito.

“…ecco che nelle notti sentivano le dette donzelle grandi rumori nel detto dormitorio, con strepiti, e voci, non badavano à cosa sinistra le su dette; ma poi sentendosi molestate né loro letti medesimi con percosse, con pizzichi in tutte le carni, lasciandole impressi molti segni, diedero avviso alla Madre Vicaria…pertanto significai il tutto a mio Fratello Sac. Don Ignazio Maria Guarino, e questo per quanto s’industriava a dar precetti pell’espulsione di quei Spiriti, mai si poté ottener l’effetto; anzi vi è più cresceva la vessazione… ivi facevano quei Spiriti molti rumori, e con graffe di ferro, così loro sembrando, facevano molte ferite quasi in tutto il corpo, (delle fanciulle) tanto che la mattina l’una coll’altra si mostravano le percosse…”

Insomma quegli spiriti erano soliti entrare nottetempo nelle camere da letto delle ragazze e dar loro pizzicotti. Ma, come scrive sempre il Guarino:

“…Vedevano di più tanti spettri orribili, trà l’altri in un trave una vecchia così brutta, che al solo vederla gridavano ad alta voce quelle donzelle, mentre colle mani, colli piedi, e molto più cogl’occhi torvi minacciava loro…Quindi si giudicò da tutti gli esperti in questa materia non essere solo Spiriti Infernali, ma esservi anco Negromanti, Fattucchiere, e Maghe…”

Una bella “flotta”, mi verrebbe da dire; che aveva infestato il quartiere anche con la presenza di maghe, fattucchiere e negromanti. E proprio a questo proposito ben ricordo che ancora fin negli anni sessanta del secolo scorso, nella nostra città c’erano numerose cartomanti e fattucchiere. E, magari sarà stato solo un caso; ma proprio una delle più “rinomate”, esercitava la sua “arte” giusto nel quartiere di San Pietro.

CONTENUTO A CURA DI NANDO CIMINO
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