Cannibalismo: le scioccanti opinioni dei serial killer che l’hanno praticato

2 min read

Rimani sempre aggiornato



Il cannibalismo risale ai tempi dell’uomo di Neanderthal.

Gli uomini che ancora praticano cannibalismo sono i “Korowai“, una tribù che vive  in nuova Zelanda.

Una delle domande che molti si pongono è: “Che sapore ha la carne umana?”

Ci sono alcune testimonianze davvero scioccanti, rilasciate dai più noti serial killer della storia che hanno praticato cannibalismo, le loro opinioni sul sapore della carne umana sono discordanti.

Uno dei più famosi killer, il giapponese Iseei Sagawa, nel 1981 ha mangiato più di sette chili di carne umana.

Sagawa l’avrebbe asportata da una sua collega universitaria, avrebbe anche dichiarato che «il tessuto delle natiche si scioglie in bocca, mentre quello dei fianchi risulta insipido», una dichiarazione davvero macabra quella del giapponese.

Molto diversa ma sempre alquanto scioccante è l’opinione di Armin Meiwes, conosciuto anche come “Il cannibale di Rotenburg“, che nel 2001 avrebbe ucciso, macellato, cucinato e mangiato un essere umano.

Meiwes avrebbe dichiarato che:« La carne umana ha lo stesso sapore di quella di maiale è solo leggermente più amara».

La beffa è che sia diventato vegetariano una volta entrato in carcere.

Secondo l’antropologo Tobias Schneebaum, il sapore della carne umana sarebbe dolciastro.

Un ricercatore dell’università di “Brighton” James Cole, avrebbe dimostrato che una dieta a base di carne umane non farebbe bene al nostro corpo.

Il ricercatore sostiene che chi sceglie di diventare cannibale rischia di ingrassare a dismisura.

La carne umana, quindi, sarebbe poco nutriente, un maschio adulto può contenere fino a 81.472 calorie, la metà di esse viene fornita dai tessuti adiposi.

Dal punto di vista nutrizionale, quindi, la carne umana sarebbe un alimento molto scarso.

Fonte Focus
CONTINUA A LEGGERE SU HIMERALIVE.IT


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Himeralive.it






Leggi anche

Altri articoli:

+ There are no comments

Add yours