Termini Imerese, padre Tommaso Giunta: il prete separatista

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Padre Tommaso Giunta, o meglio Patri Masinu, per come era da tutti chiamato, è uno di quei personaggi che hanno segnato la storia popolare della nostra città.

Nato il 7 luglio del 1884 e morto nel 1976, egli viene ancora oggi ricordato per la sua affabilità e il suo essere vicino ai poveri e ai bisognosi. Un uomo d’altri tempi, di grande cultura e intelligenza; determinato e impegnato nel sociale così come nella politica. Ma al di la dei meriti e sono tanti, che gli vanno ascritti, voglio qui parlarvi di un singolare aspetto della sua vita, probabilmente sconosciuto ai più.

Padre Tommaso Giunta, infatti, così come altri sacerdoti siciliani, fu un accanito sostenitore del separatismo; e già allora sognava una Sicilia libera e indipendente.

Egli aveva perorato, divenendone a Termini Imerese un fervente attivista, la causa del MIS (Movimento per l’Indipendenza della Sicilia) che tra il 1943 e il 1951, fu punto di riferimento per quanti auspicavano la nascita di uno Stato siciliano separato da quello italiano.

Indiscusso leader del movimento era Andrea Finocchiaro Aprile, figlio di Camillo, autore di infuocati discorsi pubblici, uno dei quali tenuto proprio a Termini Imerese davanti a migliaia di simpatizzanti. Per come riporta il giornale in foto, del 26 aprile 1946, la Piazza Umberto I era stracolma; e dal palazzo Sansone Chiariano, anche patri Masinu, applauditissimo, si spese con parole accorate ed esaltanti a favore del separatismo, mandando in visibilio la folla. Peraltro, l’attivismo separatista di tanti sacerdoti siciliani, era anche motivato dal fatto che Finocchiaro Aprile spronasse il clero, promettendo loro un patto con la Santa Sede, che mettesse in primo piano le esigenze della potestà religiosa. Ma la propaganda del movimento separatista fece ancora di più; proclamando la Madonna di Odigitria come guida spirituale della Sicilia e dello stesso MIS.

Si narra pure, ma sono ricordi tramandati a voce, che Patri Masinu usasse spesso salutare chi lo incontrava, alzando la mano destra e mettendo in evidenza tre dita. Ovviamente non si trattava di un gesto di benedizione, come da un prete ci si poteva aspettare, bensì del numero 3; come ad indicare la Trinacria. Quella stessa Trinacria che in quegli anni, per le strade della nostra città, si trovava spesso disegnata sui muri di tante case. Il numero 3 oltretutto, e proprio nel contesto del separatismo, era in quel periodo storico più che ricorrente. Infatti, in un appello al popolo del 12 giugno 1943, gli antifascisti siciliani riuniti a Palermo, presentavano la Sicilia come: “…Tre volte maestra di civiltà all’Italia e all’Europa…”.

Ma padre Tommaso Giunta era pure un valente poeta; ed egli ebbe modo di esprimere questo suo grande orgoglio di esser siciliano, concludendo una delle sue poesie con il verso: “…Sugnu sicilianu e mi ni vantu” ; e, sempre riferendosi alla Sicilia, definendola in un altro suo componimento: “…O terra biniditta, o matri duci…”.
Tanti altri aspetti sulla vita di Padre Tommaso Giunta, li potrete conoscere leggendo un interessante libro, di prossima uscita, che verrà presentato venerdì 1 settembre alle ore 18,30 alla chiesa del Monte di Termini Imerese. Vi invito a partecipare.

(Foto condivise da Fabio Chiaramonte)


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