Territorio Credito Impresa: conclusa la due giorni organizzata da Cisl e First

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I fondi e le misure per agevolare la nascita delle imprese ci sono, ma fra tempi burocratici lunghi, difficile accesso al credito e scarsa competitività del tessuto economico per carenze infrastrutturali che portano ad alti costi di trasporto e non solo, fare impresa è sempre una strada in salita.

Nonostante questo sono circa 700 le start up ad alto contenuto tecnologico in tutta la regione e fra queste spicca la Saba tecnology Spa di Campobello di Mazara, una eccellenza che vanta tante collaborazioni all’estero, dall’Arabia Saudita a Manhattan, e che ha inventato un sistema che consente di recuperare acqua estraendola dall’umidità dell’aria anche in ambiente desertico, utilizzando l’energia rinnovabile dei pannelli solari.

La Saba insieme alla Coloombus azienda del settore logistico di Palermo, oltre ai temi del credito e sviluppo economico, è stata al centro della due giorni sui temi  “Territorio Credito Impresa: fare rete per valorizzare il presente, generare il futuro e creare lavoro” organizzata dalla Cisl e dalla First Cisl Palermo Trapani, che si è chiusa ieri sera con l’appuntamento nell’aula Capitò nel dipartimento di Ingegneria all’Università di Palermo. “I dati sulla disoccupazione giovanile sono preoccupanti, oltre il 28 per cento a livello regionale e punte che sfiorano il 50 solo nei territorio di Palermo e Trapani – ha affermato il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana  -.

Il mercato del lavoro si evolve, servono figure sempre più specializzate e formate sulle nuove tecnologie e sistemi che puntano a uno sviluppo ecosostenibile, riteniamo che l’Università abbia in tal senso un grande ruolo strategico, come ci ha confermato il Rettore professor Micari.

Il dialogo fra mercato del lavoro e università, con le aziende che si rivolgono direttamente alle facoltà,  è la strada migliore per dare risposte a tanti giovani. Ma serve forza, determinazione, una visione del futuro, perché nel caso delle start up non è sempre facile ottenere credito sulla base di progetti basati su una idea che deve essere sviluppata dalla ricerca e dallo studio. Come dimostrano però le due start up di cui abbiamo parlato in questa due giorni, avere progetti innovativi porta a risultati concreti e riconosciuti in tutto il mondo”.

“Sono tante nel nostro territorio – ha spiegato Fabio Sidoti  segretari generale First Cisl Palermo Trapani –  le start up ad alto contenuto tecnologico, siamo la prima regione d’Italia per aziende agricole condotte da giovani, Palermo è giudicata come prima città al mondo da scegliere per chi lavora in smart working e tanti giovani sindaci sono impegnati a ridare ai loro territori opportunità di sviluppo ai giovani insieme alla cura delle fasce sociali più deboli. Sono alcuni dei temi che abbiamo sviluppato in questa due giorni e che ci convincono sempre più che il futuro nella nostra terra c’è.

Dobbiamo strutturare una rete di collaborazione trasversale che ponga al centro le opportunità disponibili in termini economici, di know how, di professionisti, di infrastrutture per sostenere le tante idee di ragazze e ragazzi che oggi non sanno nemmeno a chi rivolgersi per illustrarle. A noi spetta il compito di creare le condizioni affinché le nuove generazioni facciano la loro vita sulla base di una scelta non di una necessità e la Cisl in questa due giorni ha dimostrato che è parte attiva di questo processo che crea sinergie per rilanciare il nostro futuro”.

Al tavolo ieri oltre l’imprenditore Salvatore Bascio, CEO di Saba Technology Spa, Vincenzo Mucaria coordinatore gruppo Giovani imprenditori di Sicindustria Trapani e Nino Crisafi vice presidente gruppo Giovani imprenditori Sicindustria Palermo, Giuseppe Sottile Responsabile Area Sud di Banca Etica e Ileana Chifari esperta in finanza agevolata, che ha spiegato i bandi e le forme di sostegno alle imprese giovanili e una rappresentante del progetto Policoro dell’arcidiocesi di Palermo sul loro impegno sul lavoro dei giovani.  Da tutti l’appello alla politica per “sostenere di più il sistema imprenditoriale e in particolare il coraggio delle start up che spesso ottengono maggiori riconoscimenti all’estero e poco, o nulla, nella loro terra”.

Come la Saba che con il suo sistema Easy Drop è stata presentata nel maggio del 2019 in Egitto e successivamente nel Kuwait e che durante la pandemia si è reinventata sperimentando un sistema di sanificazione in grado di eliminare muffe, batteri e virus da ogni ambiente. “Lavoriamo in tutto il mondo – ha spiegato Bascio il Ceo di Saba – ma riusciamo ad avere pochi interlocutori nel nostro territorio, anche in termini di personale altamente qualificato e ci spiace dove guardare sempre oltre la Sicilia”.
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