Mary, nata e vissuta solo in un quartiere di Palermo riscopre il mondo grazie alla musica

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Mary, una palermitana nata e vissuta a Palermo, non ha conosciuto nulla oltre ai quartieri dove è nata e cresciuta fino al 2017, momento in cui la sua vita è cambiata grazie alla passione del figlio per la musica.

La donna è nata a Ballarò e ha vissuto tutta la sua vita nel quartiere di Brancaccio. Non conosceva altro della città, oltre alla stazione centrale, non aveva mai messo piede in un teatro, in un cinema o in una discoteca. 

Così ha raccontato Mary: «Purtroppo la mentalità dei miei genitori era un po’ antiquata e sono cresciuta con l’idea che la femmina non dovesse allontanarsi da casa e soprattutto che non dovesse avere ambizioni, anche se io avrei voluto studiare musica. Quando ero giovane, il mio mondo, a Brancaccio, era formato dalla famiglia, dalla scuola e lo studio; le uniche amiche erano le compagne di classe». 

Nella famiglia di Mary, una zia era una musicista che insegnava musica, ma a lei mai fu concesso di conoscere e studiare la stessa arte, dal momento che i genitori non erano d’accordo. Così, la ragazza ha studiato per diventare perito informatico, perché questo ha voluto il padre: «Terminato il corso di perito informatico scelto da mio padre soltanto perché la scuola era più vicina a casa ho conosciuto mio marito e dopo la classica “fuitina” ci siamo sposati in chiesa, come è giusto che fosse». 

Un’aria nuova è arrivata nella vita della donna grazie al figlio, Mattia, da sempre appassionato di musica e canto. Madre e figlio, seguendo questa grande passione, grazie a qualche soldino guadagnato da Mattia cantando per i condomini della sua zona, sono riusciti ad inseguire un sogno, quello della musica. Mattia ha avuto l’occasione di cantare persino nel coro delle voci bianche al teatro Politeama, nel cuore di Palermo, grazie anche al sostegno dell’associazione “Aps-Teatro dei ragazzi”, presieduta da Pia Taormina

Così ha raccontato Mary la grande svolta nelle loro vite: «Un giorno ho ricevuto una telefonata dalla scuola di mio figlio in cui mi si diceva che la presidente dell’associazione voleva ascoltarlo per inserirlo nel coro delle voci bianche. Quando mi hanno dato l’appuntamento per l’audizione al teatro Politeama, confesso che non avevo idea di come dovessi arrivarci. Giunta alla stazione centrale, mi sono sentita smarrita alla vista di una città nuova, immensa e bellissima. Da lì, grazie alle informazioni dei passanti, io e mio figlio, a piedi e con il fiatone, nonostante fossimo in ritardo, siamo riusciti ad arrivare al teatro. Fortunatamente Mattia ha fatto l’audizione ed è passato alle selezioni. Oggi frequenta il liceo musicale “Regina Margherita” e ha imparato a suonare il violino».

Il violino a Mattia è stato donato proprio dall’associazione, così come ha raccontato proprio Pia Taormina: «Quest’anno il progetto è stato potenziato grazie al sostegno economico della Fondazione Peppino Vismara e a Mattia abbiamo donato un nuovo violino più adatto alle sue capacità».

Mary oggi è soddisfatta della sua vita, vedendo il figlio realizzare il sogno che era stato anche il suo, grazie al quale riesce a vivere con una nuova consapevolezza e leggerezza la sua vita, gioendo dei successi di Mattia. 

«La mia vita è diventata più bella racconta Maryanche se in città continuo a non orientarmi bene, posso dire di avere fatto dei grandi passi avanti. Sono contenta che mio figlio abbia avuto questa opportunità, la stessa che sognavo da ragazza, ma che mi è stata negata perché ero femmina. Oggi, ho la possibilità di conoscere tanta gente, di stringere rapporti bellissimi con le madri degli altri ragazzi, di andare nei teatri e soprattutto ho capito che oltre Brancaccio, c’è la vita».

 
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