É morto Ninni Vaccarella, re della Targa Florio

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É morto oggi, all’età di 88 anni, Ninni Vaccarella, ex pilota di Ferrari e Alfa Romeo, re della Targa Florio, di cui è stato vincitore tre volte. Il “preside volante”, come era chiamato, era ricoverato all’ospedale civico di Palermo.

Il cordoglio del sindaco di Cerda Salvatore Geraci

Con grande tristezza apprendiamo della morte di Nino Vaccarella, storico pilota siciliano conosciuto come il “Preside Volante”. La Sicilia perde uno dei suoi Figli più illustri, idolo di generazioni di tifosi ed appassionati. Indimenticabili le Sue imprese nella Targa Florio e le Sue visite a Cerda. Il Sottoscritto e Tutta l’Amministrazione Comunale porge le più sentite condoglianze alla Famiglia. Addio Ninni “Preside Volante” che la terra ti sia lieve.

Il ricordo di Enzo Giunta

Non sono un appassionato di automobilismo e la stessa Targa Florio non aveva per me la stessa attrazione che riscuoteva in tantissimi altri miei coetanei. Conseguentemente, i piloti, anche i più grandi, non erano per me personaggi da idolatrare. Diverso è stato il mio rapporto con Vaccarella. Da quando ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente e di frequentarlo, mi ha colpito la sua grande “umanità” e la sua disponibilità. A prima vista, appariva burbero, proprio come un “Professore” di scuola che pretende il massimo dai suoi alunni. In verità, era uno abituato a pretendere il massimo da se stesso, pur essendo stato il “primo della classe”. Nella vita aveva avuto grandi soddisfazioni professionali, ma era stato anche segnato da vicende dolorose personali. Tuttavia, consapevole di essere un simbolo per i Siciliani, non si sottraeva mai a ogni richiesta, garantendo la sua presenza. Eppure, per un momento l’ho “odiato”, quando, sarà passato un quarto di secolo, ci ritrovammo nelle vicinanze di Castellana Sicula per una manifestazione ovviamente automobilistica. C’erano anche stupende auto da corsa e Vaccarella fu invitato a fare un giro. Accettò subito e, sua volta, mi chiese di accompagnarlo. Acconsentii, convinto che avremmo fatto un centinaio di metri e che, comunque, sarebbe stata una passeggiata nei limiti consentiti dal Codice della Strada. Non fu così. Lo compresi appena prese in mano il volante! E così, mi ritrovai a sfrecciare per i tornanti all’interno di un bolide, con il pilota che cambiava le marce con una frequenza incredibile e affrontava le curve come se fosse tutto un rettilineo. Credo che arrivammo fino a “Madonnuzza”, prima di riprendere la via del ritorno. Quando l’auto si fermò, io sbucai dal posto dove mi ero rintanato e mi meravigliai di riuscire a stare in piedi. Solo allora Vaccarella mi guardò e, con fare complice dell’esperto che parla all’esperto, mi disse: “ottima, vero? È una buona macchina!”. Io non seppi fare altro che annuire, promettendo a me stesso che mai più avrei accettato un passaggio dal Professore, anche se fossi stato costretto ad andare a piedi. Al ritorno, chiesi all’autista di andar piano, con la scusa che ero in anticipo rispetto ad altro impegno. Mi sono sempre chiesto se Vaccarella si fosse accorto del “terrore” che avevo provato. Se si, ebbe la cortesia di non accennarmene mai. Una cosa è certa: quando toccherà a me raggiungerlo in Cielo (spero), neanche lì accetterò un passaggio da lui, sarebbe capace di attraversare le nuvole a tutto gas, con il rischio di farci sanzionare dagli Angeli. A presto Professore.

 

Le foto

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