Tragedia a Gangi: è morta Anna, la comunità al suo fianco ma il male ha preso il sopravvento

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Anna non ce l’ha fatta. Ha lottato con tutte le sue forze, la comunità era al suo fianco. L’intera Italia l’ha sostenuta con le donazioni per sconfiggere un male che purtroppo ha preso il sopravvento. Anche sul nostro giornale abbiamo lanciato l’appello per aiutarla ad affrontare costose cure e spese di viaggio.

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Anna aveva 53 anni e lascia nella disperazione quattro splendidi ragazzi: Felisia, Carlotta, Aldo e Jacopo, i coraggiosi ragazzi che hanno fatto la macchina della solidarietà per salvare la loro amata mamma.  

«Chi combatte una battaglia lo sa, può vincere ma può anche perdere si legge nella pagina dedicata ad Anna DongarràMamma Anna non ha avuto la possibilità di lottare come avrebbe voluto…È partita piena di speranza e positività ma il male si era fatto strada, a nostra insaputa, in modo incontrollato tanto da non permetterle nemmeno di iniziare le terapie! Già in viaggio è stato tutto un declino fino a prendere la decisone di tornare a casa dalla nostra famiglia.

Volevamo ringraziare indistintamente tutti per la straordinaria macchina di solidarietà che è stata messa in moto in questi mesi. Le avete regalato la gioia di credere che potesse esserci un finale diverso!
Purtroppo il vostro contributo non è servito a coprire il costo delle cure piuttosto a sostenere le onerose spese di un ricovero ospedaliero imprevisto e un viaggio di rientro con un volo speciale, medico assistito.
Comunico ai tanti che hanno ancora i salvadanai presso le loro attività che ci organizzeremo non appena possibile per ritirarli e di non prendere iniziative individuali ma di attendere nostre comunicazioni, in modo tale da permetterci una gestione lineare e trasparente. Grazie».
 

Il cordoglio della parrocchia di San Nicolò e San Cataldo di Gangi

Tutta la nostra Comunità Ecclesiale si stringe alla famiglia di Anna Dongarrà per esprimere affetto e vicinanza nella preghiera, nel giorno in cui questa nostra sorella torna alla casa del Padre.
Un immenso dolore, umanamente incomprensibile che non deve vincere sulla fede e sulla speranza che
“Le anime dei giusti, invece, sono nelle mani di Dio, nessun tormento le toccherà.
Agli occhi degli stolti parve che morissero;
la loro fine fu ritenuta una sciagura,
la loro partenza da noi una rovina,
ma essi sono nella pace.
Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi,
la loro speranza è piena di immortalità.
Per una breve pena riceveranno grandi benefici,
perché Dio li ha provati
e li ha trovati degni di sé:
li ha saggiati come oro nel crogiuolo
e li ha graditi come un olocausto”.
(Sap 3, 1-6)


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