Palermo, Borgo Vecchio: centro educativo ancora chiuso, secchi, bidoncini e bottiglie simbolo di protesta

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Si sono piazzati in gruppo davanti alla sede dell’associazione “Al centro di Borgo Vecchio”, di via Archimede, alcuni cittadini di Palermo, aderendo alla mobilitazione di ieri pomeriggio organizzata dall’associazione “Per Esempio Onlus” portando simbolicamente con sé secchi, bidoni e bottiglie, come su richiesta degli organizzatori.

La protesta si è mossa per richiamare l’attenzione dell’Amap e del comune di Palermo al fine di poter risolvere il mancato allacciamento idrico del centro. 

«Doveva essere più semplice iniziare – commenta Martina Riina, la coordinatrice del progetto -. Senz’acqua, il lavoro dei mesi precedenti va perso. Nessuna attività provvista può essere avviata senza la concessione di un bene primario –  sostiene la manager – . Già da mesi un ricco calendario di attività per bambini e bambine, adolescenti e donne, si sarebbe dovuto avviare assieme alla possibilità d’accesso ad uno sportello di orientamento in collaborazione con le istituzioni scolastiche contro la dispersione. È un sogno che faticosamente stenta ad essere realizzato».

« Questo posto necessita di essere aperto – chiede Rita D’Amico, operatrice e cittadina di Borgo Vecchio – Donne e ragazzi hanno bisogno di questo spazio. Aspettiamo da troppo tempo l’istallazione di un contatore dell’acqua. È importante pure far aggiustare il capannone presente a Piazza Linares che consente ai ragazzi di giocare in sicurezza. Tutto è determinato dall’attuazione dei programmi delle attività». 

« La città risente di tante ferite e fatti di cronaca gravi – commenta Claudio Arestivo, rappresentante legale di Per Esempio -. Auspicavamo interventi straordinari di presa in carico e di cura delle comunità più fragili, dei minori e delle famiglie. Questo lavoro non deve risultare vano»

« Vogliamo lavorare per le donne, per quelle che non sono soltanto mamme ma che hanno bisogno di ritrovare uno spazio per se stesse – fa presente Miriam Ferrara, responsabile delle attività -. L’Amap di Palermo sottolinea che «C’è già stato un avviamento dei lavori, ma occorre tempo».

«É stata perfezionata la richiesta di nuovo allacciamento dall’associazione Per Esempio –  dichiarano dagli uffici dell’acquedotto – Il 20 dicembre 2023, è stato formalizzato il pagamento. L’iter è complesso. Occorre fare uno scavo, almeno servono 30 giorni. Ci impegneremo a fare di tutto per attenerci alla data di scadenza del 5 febbraio 2024 e se è possibile, espletare i lavori anche prima», -promettono.

«Tempistiche troppo lente – sostiene Martina Riina– project manager del centro. In un momento storico di grande disagio, di assenza di spazi sociali e grandi fatti di cronaca che hanno interessato la nostra città, vediamo che è difficile poter aprire uno spazio sociale dedicato alla crescita allo sviluppo qualificazione e anche alla convivenza pacifica. Com’è possibile che le istituzioni pubbliche si disinteressino totalmente dal funzionamento dei quartieri? – conclude –  Può sembrare paradossale ma stiamo intraprendendo battaglie per rivendicare quei servizi minimi e indispensabili – dice Roberto Roppolo, educatore- ci stiamo scontrando con difficoltà burocratiche per dei diritti che il cittadino o l’essere umano dovrebbe avere».

Non sapeva nulla dei disagi tempistici dei lavori, Rosi Pennino, assessore dei servizi sociali: « Sto solo apprendendo oggi – afferma – sono aperta al dialogo e mi sarebbe piaciuto, essere coinvolta, ne rinnovo il desiderio, non solo per poter supportare una risoluzione della problematica compatibile con le regole di Amap, ma anche, e soprattutto, per poter condividere le attività che si portano avanti sul territorio coordinandole con i servizi sociali territoriali. Mi piace visitare ogni realtà e mediare costantemente con tutti coloro i quali ne fanno richiesta. Non posso che promuovere io una richiesta d’incontro».

Possibilmente, se tutto va bene, a febbraio, ci sarà una grande festa d’apertura.

Si attendono adesso i risvolti della vicenda.

 

 

 

 

 
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