Caccamo: il 7 agosto sarà intitolata una via a Filippo Intili, il contadino caccamese ucciso dalla mafia

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Il prossimo 7 agosto a Caccamo, alle ore 18, si terrà una cerimonia di commemorazione del caccamese Filippo Intili, il contadino barbaramente ucciso dai mafiosi del posto, per essersi ribellato ai loro soprusi.

Chi era Filippo Intili

 Filippo Intili era un contadino, originario di Montemaggiore Belsito, ma viveva e lavorava a Caccamo, con la moglie ed i tre figli.
Nell’ottobre del 1944 era stata introdotta la riforma agraria dal Decreto Gullo: i proprietari ed i mezzadri non dovevano più dividere il raccolto a metà, ma il 60% doveva andare ai contadini, mentre il 40% ai proprietari.
Purtroppo nelle campagne di Caccamo, ancora nel 1952, si continuava a dividere il raccolto a metà, come se il Decreto Gullo non fosse mai esistito.
 
Intili, che coltivava a mezzadria dei terreni di proprietà del Comune, (terre gestite in affitto da Pietro Catanese, che le aveva a sua volta in sub affitto da Lorenzo Di Gesù), decise di applicare la Legge e di dividere il raccolto al 60% per se stesso, 40% ai gestori.
 
Sorpreso da solo in contrada Piano Margi, (una contrada nella zona della borgata San Giovanni Li Greci), il 7 agosto 1952, Intili fu aggredito ed ucciso con la sua stessa accetta. Il figlio lo ritrovò il giorno seguente in bagno di sangue, con la testa spaccata. I colpevoli non furono mai assicurati alla giustizia e gli unici due indiziati prosciolti per insufficienza di prove.
Omertà e paura fecero calare il silenzio sul caso, fino al 1999, quando la Regione Siciliana riconobbe Filippo Intili, vittima innocente della mafia.
 
 
 
 
 
 
 


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