Palermo: donna obesa resta in barella per 4 ore, nessuno riesce al portarla al 13° piano

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Una donna obesa e invalida al 100% appena dimessa dal Policlinico di Palermo,  dopo quasi un mese di ricovero,  doveva tornare nella sua casa al tredicesimo piano di uno stabile ma le sue condizioni fisiche non le permettono di utilizzare l’ascensore e tanto meno le scale. Così è rimasta tre ore e 45 minuti distesa su una barella nell’androne del palazzo dove vive, in attesa che vigili del fuoco, protezione civile o una delle associazioni contattate dai familiari l’aiutassero a raggiungere la propria abitazione.

Il fatto è stato raccontato all’ANSA dal figlio della donna, Giulio Pillitteri. «Sono sconvolto per quanto è accaduto, per la mancanza di umanità e di insensibilità nei confronti di una donna malata – racconta – Gli unici che ci hanno assistito sono stati i carabinieri, che sono subito intervenuti quando li ho chiamati. I vigili del fuoco si sono rifiutati di intervenire perché secondo loro non si trattava di una emergenza. Eppure un mese fa quando mia mamma, che ha 67 anni, è caduta in casa fratturandosi la spalla, sono stati proprio i vigili del fuoco a portarla giù dal tredicesimo piano della casa quando li abbiamo chiamati. Perché questa volta non ci hanno voluto aiutare? Perché tanta insensibilità. Dopo essere stata aiutata dai pompieri ad alzarsi e a lasciare l’abitazione – continua il figlio – mia madre è stata subito trasferita in ambulanza al Policlinico, dove è rimasta ricoverata fino a oggi. Oltre alla frattura scomposta della spalla, i medici hanno riscontrato purtroppo gravi patologie: una disfunzione renale, uno scompenso cardiaco, una polmonite e una infezione al sangue. I sanitari del Policlinico l’hanno salvata. Dimessa alle 15 di oggi, la paziente è stata caricata su una ambulanza privata che ha raggiunto l’abitazione della donna. «Nessuno però ci ha voluto aiutare a riportarla a casa, tranne i carabinieri che ce l’hanno messa tutta e per questo li ringrazio – conclude Giulio Pillitteri – Dopo quasi 4 ore in barella, con mio padre siamo stati costretti a portare mia madre in ambulanza a Ficuzza dove abbiamo una casa al pianoterra».
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