Termini Imerese: condannata una banca, negava i documenti al cliente

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Una banca di Termini Imerese è stata “commissariata” dal tribunale perchè negava i documenti al cliente che sospettava di aver pagato interessi maggiori del dovuto. Una sorta di commissariamento ad acta in favore di un commerciante in applicazione dell’articolo 119 del Testo unico bancario. La norma sancisce che “il cliente ha diritto di ottenere entro un congruo termine e comunque non oltre 90 giorni, copia della documentazione inerente a singole operazioni poste in essere negli ultimi dieci anni”, spiega il difensore dell’imprenditore, Andrea Pace. La banca aveva risposto in maniera generica, precisando che sarebbe “stata cura della filiale di Termini Imerese provvedere alla relativa evasione”.

Ma decorso infruttuosamente il termine 90 giorni, nessuna risposta in merito era stata fornita dalla banca e così l’avvocato Pace ha chiesto ed ottenuto un decreto ingiuntivo con il quale il giudice ha ordinato alla banca di consegnare immediatamente al cliente i documenti relativi al rapporto di conto corrente e tutti gli scalari e la lista movimenti, dichiarandone altresì la provvisoria esecuzione.

Dopo la consegna della documentazione, la banca ha proposto opposizione al decreto ingiuntivo, contestando le richieste del ricorrente. Ma il giudice ha ribadito che la richiesta del cliente “alla consegna della propria documentazione bancaria, ha la consistenza di diritto soggettivo autonomo”. E pertanto il giudice ha condannato la banca a pagare per intero le spese liquidate nel decreto ingiuntivo pari ad oltre 1.800 euro e contemporaneamente anche quelle relative al giudizio di opposizione pari ad euro 3.800 per complessivi euro 5.600 circa (sentenza 48/2023) .


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