Superbonus 110% e blocco della cessione: aziende siciliane in ginocchio per i mancati incassi

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Le aziende siciliane sono in ginocchio a causa dei mancati incassi derivanti dal superbonus 110% e dal blocco della cessione. Abbiamo fatto il punto con un imprenditore termitano, Alberto Cilfone, direttore commerciale della Energy Solutions SRL di Termini Imerese. 

“La situazione è davvero critica per tantissime imprese siciliane, anche della provincia di Palermo, che hanno dovuto anticipare cifre considerevoli e adesso si trovano a fare i conti con la mancanza di liquidità – ha spiegato l’imprenditore termitano Alberto Cilfone – Si attende la legge di conversione del Decreto Aiuti-quater che dovrebbe disporre una modifica al meccanismo di cessione del credito e una possibilità di finanziamento per le imprese in crisi. Intanto, le imprese non riescono più a cedere i crediti e quelle che ci riescono solo a percentuali non alla portata di tutti. Si aprono così scenari preoccupanti che rischiano di mettere in ginocchio l’intero comparto”.

La proposta del capogruppo dei Popolari e Autonomisti all’Ars, Giuseppe Castiglione 

La Regione Siciliana, avvalendosi di Irfis come acquirente, intervenga per fornire alle aziende siciliane, colpite dai mancati incassi causati dal bonus 110%, un aiuto che dia una boccata d’ossigeno in un momento così difficile”.

E’ quanto chiede il capogruppo dei Popolari e Autonomisti all’Ars, Giuseppe Castiglione al Il Presidente della Regione, Renato Schifani, e al presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, rispondendo alle richieste d’aiuto delle imprese siciliane che, come molte in Italia, hanno subito, in modo negativo, l’effetto bonus 110%. Una ricostruzione che Castiglione spiega.

“In analogia al panorama nazionale, – spiega Castiglione – circa l’80% dei cantieri edilizi sul territorio siciliano sono al momento bloccati per l’impossibilità, da parte degli operatori, di smobilizzare i crediti provenienti dagli interventi già effettuati mediante sconto in fattura, recuperando la liquidità da investire per il completamento delle opere. Un danno che si estende a cascata sull’indotto e sui fornitori. Per effettuare un intervento con una rilevante valenza territoriale, – prosegue Castiglione – la Regione Sicilia potrebbe operare avvalendosi dell’IRFIS che opererebbe come acquirente di prima istanza nei confronti di imprese, professionisti, fornitori o general contractor, gestendo tutte le fasi di selezione e verifica secondo i migliori standard e avvalendosi di una delle big four per la certificazione della conformità delle operazioni, conseguendo quindi il medesimo risultato conseguito da altri Enti in termini di accertamento della regolarità dei crediti, ma intervenendo su quei crediti a tutt’oggi bloccati sui cassetti fiscali delle imprese del territorio, consentendone la ripresa delle attività”.

 


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