Che cosa è il Natale? La redazione di Himeralive invita alla riflessione con delle poesie

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Ci si prepara alle feste e all’attesa del vivere ancora una volta il Natale con nuove emozioni. Due poesie che sintetizzano e descrivono il ritrovare atmosfere.

 

Che cosa è il Natale?

Natale
è sensazioni
che viaggiano insieme,
che mutano,
si evolvono,
si arricchiscono,
ma se tornano indietro
lo fanno da sole.

Un Natale
è sempre diverso da un altro.

Natale
è un ricordo;
è un’immagine;
è una o più persone;
è un tepore al cuore;
è un profumo:
un odore particolare
che resta nel tempo.

Natale è luce di sguardi,
è magie d’incontri,
è colori di emozioni nuove,
doni di sorrisi da scambiare,
accumuli di abbracci desiderati,
baci sognati fra parole non dette.

Natale è sempre
quella speranza
che non muore
e che ogni anno
si accende
e si rinnova
anche in quelle case,
in quegli animi,
dove tutto è rimasto spento.

Il Natale è una grande attesa
poiché è il credere nonostante tutto,
in quel domani migliore,diverso.
E lo è anche per chi ha perso la fiducia
ed ha smesso di farlo.

Il Natale lo sente di più
chi scrolla da se stesso
il peso della fatica
dei problemi quotidiani,
dell’apatia e dell’indifferenza della vita
e comincia
ad essere più leggero
aprendosi alla gratitudine,
agli altri,ad ogni affetto,
con più intensità di valori
apprezzando ciò che ha.

Non è il Natale ad essere diverso
ma come la gente
si prepara
ad accoglierlo
nel proprio cuore.

Questa è la differenza: nel sentire.

Nella predisposizione di fare entrare
nella propria abitazione
la giusta e vera atmosfera,
quella dell’amore.

Natale non è nell’aria,
ma dentro di noi.

E sarà ancora Natale…

Arriva,
arriva anche quest’anno…
un po’ irruente
quell’atmosfera
che si fa sempre più prepotente
nelle vetrine dei negozi,
negli addobbi,nei decori delle strade,
delle case tutte agghindate
e poi…
quelle luci
soffuse,
di vario colore che
lasciano stupore,
calore
al cuore
che illuminano
piccoli vicoli, quartieri
anche bui,solitari,marginali,
anche per loro, finalmente,
c’è aria di festa.
Si respira…
l’attesa
e la voglia irrefrenabile di
decorare porte, balconi, abitazioni…
lasciare un segno,
la traccia di
una tradizione che
vive
che rimane
che si perpetua
ancora.
Una tradizione che accomuna
il mondo intero
che raduna da secoli,
famiglie, generazioni,
attorno ad un abete e
con la sua presenza
conforta,
riscalda,
ritrova
gli sguardi
le emozioni,
l’anima.
Scatoloni di palline colorate
da scegliere,
da appendere insieme,
ognuna un ricordo…
lontano,
nitido e un po’ vago…
l’eco del passato che ritorna,
dei sorrisi felici di quando si era bambini…
panettoni,dolci,caramelle, cioccolato,
odore di biscotti fatti in casa e…
quelle nenie,
quelle canzoni,quelle note che
si fischettavano allegramente che
irrompevano suavemente che
addolcivano, invadevano
la mente, i pensieri, la casa
il cuore;
nell’attesa, nella curiosità di
quella Santa notte
misteriosa
in cui si aspettava l’arrivo di un bambino
e di una slitta
colma di regali:
una sorpresa, una gioia
scartarli
dinanzi a contenti, soddisfatti,
cari volti
andati
lontano…
un pensiero e un sorriso
una lacrima scivola sul viso…
lenta
come lo è la neve
là fuori che scende
lenta
lieve,candida,serena…
come lo scorrere del tempo….
ogni fiocco un anno che passa e che va .
Ci si stringe, ci si abbraccia
ancora,
con lo sguardo ora al presente ,
mentre un presepe domina sullo sfondo e
il sorriso
del bambino in fasce
illumina
la stanza .

Matilde La Placa

 

 

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