Esercitazione “Sisma dello Stretto”, Schifani: «Prepararsi alle situazioni estreme è importante formazione»

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«Prepararsi a queste situazioni estreme è un momento importante di formazione, di cui ringrazio la Protezione civile, che ha sempre dato prova di professionalità e spirito di abnegazione, i Vigili del fuoco, i volontari, il Corpo forestale della Regione Siciliana e tutte le forze dell’ordine coinvolte». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, intervenendo in videocollegamento, assieme al capo della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, alla conferenza stampa di presentazione dell’esercitazione “Sisma dello Stretto 2022” che prenderà il via domani e proseguirà fino a domenica, nelle province di Reggio Calabria e Messina. Alla conferenza hanno preso parte anche il capo dipartimento della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio, il capo dipartimento dei Vigili del fuoco Laura Lega e il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto.
 
«Il nostro  – ha aggiunto Schifani, ricordando i due piloti del canadair precipitati durante il servizio di spegnimento incendi nel Catanese – è un Paese estremamente solidale, che sa stringersi attorno al dolore delle vittime di calamità o dei caduti nelle missioni di pace. Siamo dotati di grande compostezza e allo stesso tempo di volontà di reagire nei momenti in cui siamo colpiti nel vivo dei nostri affetti e della nostra sensibilità». Il governatore siciliano ha ribadito anche l’impegno a portare avanti il progetto del Ponte sullo Stretto, «opera strategica per il Mezzogiorno e per la nostra economia».
 
Il capo della Protezione civile regionale, Cocina, ha poi fornito i particolari dell’operazione che riguarda la parte regionale . «La prevenzione – ha sottolineato – è una cosa seria, si fa in tempo di pace perché si possa essere pronti in tempo di guerra. Stiamo mobilitando l’intero sistema di Protezione civile regionale, coinvolgendo una macchina di 2.200 volontari e 400 funzionari regionali e comunali, organizzati in 12 colonne mobili che si sposteranno da diversi siti della Sicilia con 450 mezzi e che confluiranno in 8 centri del Messinese, dove allestiranno altrettanti campi per l’assistenza alla popolazione».
 
Nel dettaglio, gli 8 accampamenti totalmente autosufficienti (in quanto dotati di cucine, mense, servizi igienici) saranno dislocati a Messina, Roccalumera, Letojanni, Ali Terme, Rometta, Villafranca, Milazzo e Falcone, mentre saranno coinvolte le popolazioni di 19 Comuni del Messinese.
 
L’obiettivo è testare l’attuazione del modello d’intervento nazionale per il soccorso sul rischio sismico, attraverso l’attivazione dei centri di coordinamento, la realizzazione di working area per attività di soccorso tecnico urgente e sanitario, l’allestimento di aree di accoglienza per la popolazione, l’impiego delle colonne mobili e le attività di valutazione e di agibilità post evento sismico. 
Lo scenario operativo vedrà la simulazione di un terremoto di magnitudo 6 con un significativo livello di impatto su abitazioni e popolazione, capace, inoltre, di innescare effetti ambientali come frane, liquefazioni e fenomeni di maremoto. Lo scenario simulato del maremoto sarà, inoltre, l’occasione per un ulteriore test di IT-Alert, il sistema nazionale di allarme pubblico per l’informazione della popolazione, in fase di sperimentazione, che diramerà un messaggio ai cellulari presenti nell’area dei Comuni costieri delle province di Reggio Calabria e Messina, coinvolgendo potenzialmente circa 500 mila abitanti.


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