Carabinieri: scoperte e smantellate due discariche abusive a Palermo

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I Carabinieri della Stazione Palermo Borgo Nuovo hanno svolto, in collaborazione con personale dell’A.R.P.A. di Palermo, un’attività di contrasto alle violazioni di norme in materia ambientale.

Due persone sono state deferite in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria a seguito di un controllo in via Castellana, nella zona dell’ex Centro Sociale per giovani, dove è stata scoperta e sequestrata un’area di 150 mq, adibita a centro di raccolta: un 35enne, privo delle previste autorizzazioni, avrebbe realizzato un punto di deposito di rifiuti pericolosi e noncostituito da materiale ferroso, elettrico, componenti di motori e batterie esauste, il tutto accumulato sia all’aperto che in due magazzini. L’intera area, i magazzini ed un mezzo utilizzato per il trasporto dei materiali sono stati sottoposti a sequestro ai fini di confisca e sono in corso ulteriori verifiche volte ad accertare una loro eventuale provenienza delittuosa. Un 52enne, invece, è stato denunciato perchè, alla guida del suo autocarro, avrebbe trasportato materiale ferroso in assenza di autorizzazione. Anche in questo caso il veicolo ed il materiale trasportato abusivamente sono stati sottoposti a sequestro ai fini di confisca.

Contestualmente, i militari hanno sanzionato amministrativamente, per un totale di circa 5.000 euro, un 63enne che avrebbe gestito, nella stessa zona e senza la dichiarazione di inizio attività, un’officina meccanicasequestrata insieme ai materiali.

Un altro deposito di rifiuti pericolosi e non è stato localizzato in via Badia, sarebbe stato realizzato senza alcuna autorizzazione da un 59enne, un 50enne e un 37enne, denunciati dai Carabinieri. Tutta l’area è stata sottoposta a sequestro ai fini di confisca. Il materiale recuperato, per un peso di circa 50 tonnellate (che avrebbe fruttato circa 75mila euro) è stato affidato ad un deposito giudiziario.

 

Giova precisare che gli odierni indagati, sono, allo stato, indiziati in merito ai reati contestati e che la loro posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.


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