Coppa Floriopoli 2022: intervista a Chico Paladino Florio

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Questa mattina il circuito della Targa Florio si è rianimato grazie alla Coppa Floriopoli, il paddock già in mattinata si è riempito di auto e di curiosi che si sono avvicinati ai piloti e alle vetture per strappare una foto. Le auto in gara hanno sfilato sul circuito facendo rombare i loro motori per tutta la contrada e un clima di festa con musica e bandierine ha riportato Floriopoli a rivivere momenti di gloria, gli stessi che sono nei ricordi di molti, di quando le folle si accalcavano sulle strade del circuito ed esultavano al passaggio delle vetture.

Oggi rimane ben poco dei fasti del passato di Floriopoli ma nel cuore di molti rimane non solo un ricordo ma anche  rammarico per quello che Floriopoli poteva diventare per la Sicilia e per Termini Imerese. A tal proposito ne parliamo con uno degli organizzatori della Coppa, Chico Paladino Florio.

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Mi parli dell’evento che si tiene qui oggi sul circuito della Targa Florio

«Allora, questa è la Coppa Floriopoli che è nata l’anno scorso, quindi nel 2021, da un’ idea del pilota Michele Merendino, il cui padre chiamato Apache è stato l’ultimo vincitore della Targa Florio quando la Targa Florio era valida per il Campionato del Mondo Marche, la manifestazione vuole in qualche modo far rivivere questo luogo, Floriopoli, che è stato abbandonato da tanti anni dalle istituzioni, che merita una certa attenzione; la Coppa Floriopoli vuole in qualche modo ridare vita a questo luogo affinchè si trovino i fondi per poterlo restaurare, farlo diventare un museo, un luogo che può vivere tutto l’anno e non solo una o due volte l’anno in occasioni di queste manifestazioni».

 

Quali sono le macchine in gara oggi? 

«Quella di oggi non è una gara di velocità ma è un concorso di eleganza dinamico, quindi di auto in movimento, ci sono delle auto magnifiche che sono quasi tutti dei prototipi che hanno partecipato a diverse gare, tra cui anche la Targa Florio e sono macchine rare che difficilmente abbiamo visto in Sicilia negli ultimi vent’anni e che finalmente ritornano in questo territorio».

 

Quali sono le emozioni che prova a guardare quelle tribune oggi vuote dove un tempo c’era un palco riservato alla famiglia Florio? e che ricordi ha?

«Allora, io ricordi ne ho pochi, nel senso che quando si svolgeva la Targa Florio, io ero bambino, poi ho vissuto all’estero quindi ho vissuto poco quel periodo, tra l’altro mio nonno Vincenzo Florio è morto prima che io nascessi , perchè è morto nel ’59 ed io sono nato nel ’63; detto ciò dalle fotografie che abbiamo a casa, gli album fotografici, dai ricordi, dai dipinti anche di Vincenzo Florio, che era anche un’ artista futurista, chiaramente ho un’idea, un immagine magnifica di quello che era il tempo d’oro della Targa Florio, un tempo d’oro che difficilmente tornerà perchè oramai come ben sapete non si posso più fare gare su strade aperte, si devono fare per forza su circuiti sicuri, chiusi, dove ci sono delle normative da seguire, però è chiaro che organizzare queste rievocazioni ogni anno serve a ridare e riorganizzare un ricordo diciamo di quello che erano quei tempi magnifici, d’altro canto la Coppa Floriopoli nei prossimi anni si svolgerà, sempre più, cercando di ricreare quella che era l’atmosfera di un tempo».

 

Anche il fondatore Vincenzo Florio desiderava che la Targa Florio assumesse un’importanza mondiale e diventasse un richiamo per il turismo dell’isola, lei è ancora di questo parere? e cosa farebbe a tal proposito?

«Vincenzo Florio era un uomo che vedeva avanti rispetto al tempo in cui viveva, era sempre un passo avanti rispetto a tutti, quando lui creò la Targa Florio nel 1906 non aveva in mente soltanto una gara automobilistica ma anche una gara tecnologica, cioè ha trovato questo circuito, le Madonie per potere mettere a dura prova le auto e quindi mettere in competizione le case automobilistiche tra di loro, questo era anche uno dei suoi intenti e ci è riuscito, tant’è che la Targa Florio è stata considerata una delle gare più importanti al mondo, oggi la più anziana al mondo dove le macchine e le case automobilistiche si venivano a confrontare non solo in gara ma anche in gare tecnologiche, quindi era un luogo di grande confronto per il mondo intero; considerate che ancora oggi la porche viene a testare le proprie auto qui, ma cosi come anche altre case automobilistiche. Il circuito delle Madonie nasce più grande e poi si riduce nel tempo per motivi dovute alle strade che non erano tutte in buone condizioni, ma grazie a Vincenzo Florio  e alla Targa Florio le strade erano mantenute in buone condizioni annualmente , quindi erano strade percorribili, oggi molte strade nel 2022 non sono più percorribili, una cosa assurda, ma non solo era anche motivo di richiamo turistico per questa zona che è una zona magnifica e che potrebbe vivere anche di turismo. Quindi l’idea di Vincenzo Florio era proprio portare non solo turismo ma far conoscere anche i prodotti che venivano realizzati in Sicilia affinchè venissero esportati all’estero, penso per esempio alle arance di Sicilia, i limoni, i mandarini e così via».

 

Oggi il circuito della Targa Florio verrà attraversata da un auto elettrica che potrebbe fare da apripista per altre auto da corsa elettriche in futuro, pensa che sia possibile? considerato che  abbiamo la zona industriale in cui vi sono stabilimenti ormai chiusi che potrebbero essere utilizzati come centro sperimentale per auto elettriche da corsa 

«Allora questo fa parte anche di un’ idea progettuale che da tempo con Michele Merendino stiamo cercando di portare avanti perchè effettivamente c’è tutta la zona industriale di Termini Imerese che non è sfruttata ed è un peccato, oggi il futuro va verso un’innovazione, quella di cercare di creare mezzi di trasporto che possono essere appunto elettrici o a idrogeno o altri sistemi innovativi che verranno fuori ecc. per cui, si, quest’area potrebbe essere un’area di grande richiamo per questo tipo di ricerca, il problema è che siamo oramai troppo lontani dal centro Europa dove si svolge tutto quello che è l’attività commerciale e anche di sperimentazione, diciamo che il problema principale è cercare e trovare il modo di portare anche questa attenzione verso la Sicilia, Termini Imerese tra l’altro sta diventando anche un porto importante perchè c’è anche un progetto dell’autorità portuale abbastanza rilevante, abbastanza solido, sfruttandolo correttamente potrebbe aiutare sicuramente questa evoluzione».

il progetto del parco autodromo di Floriopoli nasce nel 1996, potrebbe essere un polo di attrazione ludico didattico sportiva, comprendere anche strutture ricettive ma ancora oggi non è stato realizzato nulla. Tutto questo si potrebbe oggi ripensare in chiave moderna e realizzarlo? e come?

«Allora, si, il problema è che le istituzioni devono comprendere che devono collaborare con i privati e cercare di agevolare tutte quelle che sono le idee dei privati che vogliono veramente portare avanti questo tipo di attività , ma finchè le istituzioni non capiscono che questa collaborazione è fondamentale per lo sviluppo di quest’area sarà impossibile farlo, tutto si può fare ma le istituzioni devono aiutare, devono agevolare».
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