Al cinema Eden un’assemblea pubblica per discutere sul futuro del porto di Termini Imerese

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Domenica 27 febbraio, alle ore 10, presso il cinema Eden di Termini Imerese, avrà luogo l‘assemblea pubblica per il futuro del porto di Termini Imerese. L’assemblea è stata promossa dal “Comitato Città Porto-per un futuro sostenibile” che, come è noto, da diversi mesi anima il dibattito sull’argomento.  

L’Assemblea Pubblica, indetta per giorno 27.02.2022, ha come argomento il futuro del porto di Termini Imerese. La materia, tuttavia, sarà circoscritta alla “determinazione degli indirizzi per il coordinamento degli interessi collettivi e materie di esclusiva competenza locale” (art. 60, comma 3, dello Statuto Comunale).

Gli indirizzi, che si intendono esprimere con il presente documento, sono tutti rivolti agli organi comunali preposti ad esprimere il parere nell’ambito della Conferenza di servizi, indetta dall’Autorità di sistema portuale, per l’approvazione del Documento di pianificazione strategica di sistema (DPSS).

L’espressione del parere sarà quindi circoscritta alle esclusive competenze e ambiti che la normativa assegna ai comuni in materia di pianificazione del porto.

A tale riguardo si fa riferimento all’art.5, comma 1-quinquies, della legge 28.1.1994, n. 84, che attribuisce esplicitamente al comune la competenza della pianificazione delle aree portuali con funzione di interazione porto-città.

Si premette che il porto di Termini Imerese è disciplinato da un Piano Regolatore Portuale (PRP) adottato all’unanimità dal Consiglio Comunale in data 24.03.2003. In estrema sintesi questo Piano prevede: la realizzazione del porto turistico a nord dell’attuale specchio acqueo, contiguo alla spiaggia, al centro storico e al Parco Termale; la realizzazione del porto commerciale a sud del porto turistico, fino al molo di sottoflutto.

Tale assetto risponde sia agli obiettivi di sviluppo del porto commerciale, sia alle finalità di rigenerazione del fronte portuale della città, per attivare un processo di riqualificazione urbana integrato con le sue diverse vocazioni turistiche (centro storico monumentale, area termale, area balneare) che possa garantire la sostenibilità economica, sociale e ambientale del porto, come stabilito dal Piano Strategico di Termini Imerese.

La dislocazione del porto commerciale nella parte meridionale del porto fino al sottoflutto, oltre ad assicurare un immediato disimpegno del porto sulla viabilità extraurbana, garantisce una maggiore distanza delle attività portuali commerciali dal centro abitato, limitando i rischi sui cittadini dell’inquinamento atmosferico, sonoro e derivato dalle attività portuali di carico scarico, e assicura l’assenza di pericolose promiscuità tra attività tra loro non compatibili, come quella attualmente
esistente sul molo trapezoidale, (scarico rinfuse e pesca), garantendo dunque una maggiore tutela della salute
pubblica.

L’Autorità Portuale di Palermo prima e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare della Sicilia Occidentale dopo,
subentrate nella gestione del porto a partire dal 2007, non hanno mai avviato alcuna concreta iniziativa per attuare le
previsioni del Piano Regolatore del Porto (PRP) di Termini Imerese. Questi enti si sono limitati a realizzare opere di
difesa marittima e di impiantistica, mantenendo inalterata l’attuale configurazione del porto.
Solo recentemente l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale (ADSP), ha avanzato alcune
proposte tese a modificare le previsioni del PRP di Termini Imerese. Tali proposte, formalizzate nel DPSS, risultano
fortemente in contrasto con ambiente e con il contesto urbanistico della città caratterizzato dal centro storico e dal Parco termale che sono contigui alla banchina di riva del porto. I punti più rilevanti delle proposte di modifica sono:

  • a destinazione commerciale in tutto il bacino settentrionale del porto e del molo trapezoidale, con l’attracco di navi container e navi rinfusiere per il trasporto di merci solide non imballate o imballate come le “ecoballe” di rifiuti;
  • la soppressione del previsto molo sporgente dalla banchina di riva che avrebbe assicurato la separazione del porto turistico a nord, più vicino al centro storico e al parco termale, da quello commerciale localizzato più lontano, sul versante meridionale del porto;
  • il mantenimento dell’approdo turistico nell’attuale specchio acqueo tra il molo trapezoidale e quello di sottoflutto; inoltre un ipotetico ampliamento di quest’ultimo, in un’area demaniale esterna all’attuale perimetro portuale, già impegnata da infrastrutture esistenti (depuratore comunale, centro di raccolta dei rifiuti) e da aree vincolate e a rischio idraulico (fascia di rispetto assoluto di 150 metri dalla battigia, foce del Torrente Barratina), nonché dalla fascia di rispetto della prevista bretella ferroviaria di collegamento porto stazione.
  • la individuazione di un parco urbano nella parte settentrionale, confinante con l’ambito della balneazione, realizzato mediante un ampliamento dell’esistente molo S. Veniero con una ulteriore cementificazione estesa circa 35.000 metri quadri.

Malgrado le criticità della proposta dell’AdSP, manifestate in varie iniziative a partecipazione popolare, è stata convocata la conferenza di servizi per approvare il documento che modifica le previsioni del vigente PRP, senza tenere conto delle diverse posizioni manifestate, per tramite del Comitato Città-porto, dalle numerose associazioni locali e da organismi rappresentativi delle forze economiche e sociali.

Premesso quanto sopra descritto,

L’ASSEMBLEA PUBBLICA CON IL PRESENTE DOCUMENTO
pur condividendo gli obiettivi complessivi e le strategie generali proposte nel “Documento di Pianificazione Strategica
di Sistema” (DPSS) dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale

AVANZA LE SEGUENTI OSSERVAZIONI E PROPOSTE DI MODIFICA
Per quanto riguarda il porto di Termini Imerese, ai fini di una migliore tutela dell’interesse pubblico,
dell’ambiente urbano e della salute dei cittadini, si intende avanzare le seguenti osservazioni e proposte di modifica
relative alle aree di interazione città-porto come rappresentate nel DPSS, che si riporta in allegato A.
1. Per l’area di interazione città-porto, raffigurata lungo la banchina S.Veniero e il molo di sopraflutto, si
determina:
a) che non si dovranno prevedere ampliamenti del molo S. Veniero a scapito dello specchio acqueo che
dovrà invece essere opportunamente destinato alla realizzazione del porto turistico previsto dal vigente PRP e che
dovrà essere definito da un molo sporgente che si diparte dalla mezzeria del molo di riva, secondo quanto previsto
dal progetto preliminare del porto turistico, già redatto dal Comune di Termini Imerese;
b) che tale area di interazione città-porto venga destinata alle seguenti funzioni: balneazione, servizi e
attrezzature del porto turistico, del porto pescherecci e della cantieristica, come previsto dal vigente PRP;
c) che tale area di interazione città-porto dovrà estendersi anche nella parte settentrionale della banchina di
riva, ricomprendendo tutta l’area a terra destinata a servizi del porto turistico e a “spazio urbano” dal vigente PRP,
fino al molo sporgente che si diparte dalla mezzeria del molo di riva.
Al fine di esemplificare le presenti indicazioni si rimanda alla planimetria in allegato B.
Le scelte sopra descritte trovano ragione nell’interazione città-porto, intesa come rapporto di continuità, e
nella coerenza con le scelte urbanistiche già operate negli strumenti di pianificazione comunale che attribuiscono
rapporti sinergici e di continuità tra il centro storico, il Parco termale, l’aerea di parcheggio polifunzionale e l’ambito
del porto turistico. Si tratta di recuperare non solo il rapporto storico della città e dei cittadini con il mare, ma anche di
salvaguardare le zone residenziali e turistiche del centro storico dai possibili fenomeni di inquinamento derivanti dalle
attività del porto commerciale. La localizzazione di quest’ultimo, nel versante meridionale del porto, assicura, infatti,
maggiori garanzie di distanziamento dalle zone sensibili della città.
2. L’area di interazione città-porto, come raffigurata lungo tutto il molo di sottoflutto, si determina che venga
ridestinata interamente ad ambito portuale a servizio del porto commerciale, in conformità al vigente PRP.
Al fine di esemplificare la presente indicazione si rimanda alla planimetria in allegato C.
Le motivazioni sono da ricercare nella localizzazione del molo stesso, la cui radice si affaccia sulla connessione
viaria con l’area industriale, così da convogliare direttamente il traffico commerciale nella sua direzione naturale e così
da limitare anche i possibili fenomeni di impatto ambientale con la città, garantendo una maggiore tutela della salute
pubblica. La banchina di pertinenza, peraltro in corso di realizzazione, risponde alle caratteristiche e alle prescrizioni
del porto commerciale come previsto dal PRP. Qualunque altra destinazione sarebbe difforme alla sua configurazione
e non giustificherebbe il finanziamento concesso per la sua realizzazione.
3. L’area di interazione extragiurisdizione portuale raffigurata lungo la fascia costiera a sud del porto, la cui
pianificazione compete esclusivamente al comune, dovrà mantenere l’attuale destinazione a parco sul mare, in
conformità alle previsioni del Piano Regolatore Generale della città.
Le motivazioni di tale scelta sono esplicitate nell’art.73 delle vigenti Norme di Attuazione del PRG che si
riportano di seguito: “Il parco sul mare intende costituire la reintegrazione della zona costiera della città. E’ destinato
ad accogliere opere ed attrezzature che hanno un rapporto di strumentalità diretta con il mare. Sono pertanto
consentiti, ai sensi dell’art. 15 della L.R. n. 78/76 opere ed impianti destinati alla diretta fruizione del mare”. Lo stesso
Piano, con varie rappresentazioni grafiche, specifica le forme e le modalità di intervento per riqualificare la zona oggi
marginalizzata e degradata.
4. La superficie campita in mare aperto, a sud del molo di sottoflutto, con la connotazione di “specchio
acqueo afferente all’area di interazione città-porto con conseguenti banchinamenti”, si determina che venga
soppressa in quanto si tratta di uno specchio acqueo esterno alla circoscrizione dell’AdSP, la cui competenza sarebbe
demandata al Demanio Marittimo Regionale.
In conclusione con il presente documento, quale atto di indirizzo per la formulazione del parere di competenza
del Comune ed espressione di democrazia partecipata, si indicano le necessarie modifiche al DPSS ai fini dell’assenso
richiesto. Come si rileva, le prescrizioni indicate ai fini dell’assenso del Comune, derivano da disposizioni normative e
da scelte operate per la migliore tutela dell’interesse pubblico curato, con particolare riferimento alla tutela
dell’ambiente e alla protezione della salute dei cittadini.

Il documento integrale

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