Tachipirina: ecco l’errore più comune commesso dai consumatori

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La Tachipirina è sicuramente uno dei farmaci da banco più utilizzato dagli italiani quando hanno la febbre o dolori vari di lieve entità. Grazie al suo principio attivo, il paracetamolo, la Tachipirina è infatti sia un antipiretico che un analgesico.

Il farmaco è molto usato sia negli adulti, sia negli adolescenti che nei bambini come farmaco di primo soccorso. Senza saperlo, però, quando assumiamo della Tachipirina commettiamo un errore: vediamo insieme qual è.

La Tachipirina è utilizzata negli adulti, adolescenti e bambini per il trattamento sintomatico degli stati febbrili quali l’influenza, le malattie esantematiche (malattie infettive tipiche dei bambini e degli adolescenti), le malattie acute del tratto respiratorio. Il farmaco è molto usato anche per dolori di varia origine e natura quali mal di testa, nevralgie, dolori muscolari ed altre manifestazioni dolorose di media entità.

La Tachipirina, come tanti altri farmaci, deve essere conservato in maniera corretta dal momento che le medicine sottoposte ad elevata temperatura, umidità e luce tendono ad alterarsi fino a diventare inefficaci o addirittura tossiche. Non bisognerebbe mai conservare i medicinali in bagno o in cucina in quanto questi locali sono spesso umidi e soggetti a sbalzi di temperatura.

Per quanto riguarda la Tachipirina a compresse, se bisogna assumere mezza compressal’altra metà potrà essere conservata per sole 24 ore nella confezione originale. Per le 24 in cui conserveremo la Tachipirina, dovremo non esporla alla luce del sole. Ovviamente il medicinale andrà sempre conservato fuori dalla vista e dalla portata dei bambini.

Una volta aperta la confezione, i blister contenenti i farmaci devono essere conservati al suo interno in modo che non vengano esposti alla luce, fino alla data di scadenza stampata. Ricordiamo che non bisogna usare la Tachipirina oltre la data di scadenza che è riportata sulla scatola e che la data di scadenza si riferisce all’ultimo giorno di quel mese.

Fonte:Consumatore.com
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