Palermo: a palazzo delle Aquile un incontro sul tema “Diamo Cittadinanza al lavoro”

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Lo scorso quattro ottobre, nell’Aula Consiliare di Palazzo delle Aquile di Palermo, si è tenuto un incontro/dibattito sulle Politiche del lavoro, tema conduttore ben rappresentato dal titolo scelto “Diamo Cittadinanza al lavoro”.

L’argomento in oggetto, tasto dolente della realtà italiana, ha avuto come focus la Sicilia, centro nevralgico di un malcostume del Bel Paese segnato dalle difficoltà nell’offrire concreto sviluppo e occupazione alle nuove generazioni di ambo i sessi, costringendole ad una reiterata sudditanza spesso difficoltosa verso i nuclei familiari di origine, ed indirizzandoli verso la strada dell’emigrazione internazionale.

A seguito dell’emergenza pandemica mondiale del COVID 19, la Sicilia si è ritrovata ad essere terreno fertile per una esponenziale intensificazione dei problemi occupazionali, non solo per l’incapacità di porre in essere nuovi posti di lavoro, ma anche togliendo quelli già esistenti  colpendo  con maggiore vigore le donne, in un cul de sac che ha visto trasformare le continue difficoltà preesistenti in uno sbarramento netto delle prospettive occupazionali giovanili e femminili.

Ad introdurre i lavori è stato il presidente dei Senatori di Italia Viva, Davide Faraone, mentre sulla disanima e sulle possibili soluzioni si sono confrontati su posizioni diverse, moderate dai responsabili regionali Lavoro Italia Viva, Salvatore Scelfo e Gabriella Lo Presti.

Sono intervenuti: Alessandro Albanese, presidente Confindustria Sicilia; Alfio Mannino, segretario generale CGIL Sicilia; Rosanna Montalto, dottore commercialista; Sebastiano Cappuccio, segretario generale  CISL Sicilia; Claudio Barone, segretario generale UIL Sicilia; Filippo Ribisi, vice presidente nazionale Confartigianato; Nicola Scaglione, segretario regionale Cisal; Fabio Sanfratello, vice presidente nazionale Ance; Marco Bentivogli, coordinatore nazionale Base Italia; Emiliano Abramo, presidente comunità Sant’Egidio.

Immancabile la voce di Donne Alfa, nella persona della Presidente Marcella Cannariato, che ha analizzato i disastrosi dati lasciati in eredità dal Covid 19, a danno soprattutto del tasso di natalità e dell’occupazione femminile, investendo nella famiglia e nelle politiche attive del lavoro, lette come un ascensore fermo da riportare giù onde poter accogliere uomini e donne senza pregiudizievoli sessismi.


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