In uscita nelle librerie “Terre di sole e d’amore” di Annalena Cimino, Antonio Barracato, Salvatore Pasquale e Francesco Billeci

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Un volume che raccoglie le poesie degli autori in vernacolo napoletano tradotte dal poeta salvatore Pasquale e in lingua Italiana. L’introduzione è stata curata da Antonio Barracato, la prefazione da Salvatore Pasquale. Il Progetto, nato da un’idea della coppia artistica Billeci – Barracato ideatori ed autori già in passato della pubblicazione dei volumi “Perfume de amor – poesie in lingua spagnola”, “Poesie oltre il confine – poesie in lingua araba”, “The Nail – poesie in lingua inglese” e “Sicilianpisando – poesie in dialetto pisano” nasce con lo scopo di divulgare le proprie poesie nelle lingue straniere e nei dialetti d’Italia.

Terra di sole e d’amore” – scrive Antonio Barracato nell’introduzione – è frutto di una collaborazione con l’amica Annalena Cimino, Salvatore Pasquale (traduttore dei testi) e sempre Francesco Billeci. E perché vi chiederete in vernacolo napoletano? Napoli ci accumuna, facevamo parte del Regno delle due Sicilie, siamo la terre del sole  e dell’amore come dice il titolo. E poi il vernacolo napoletano è una lingua calda, sentimentale e direi anche graffiante come il dialetto siciliano (un matrimonio ben architettato dunque). I versi degli autori che  hanno preso parte alla silloge sono accattivanti, trainanti, pur se diversi nello stile linguistico. Tradotti nella lingua partenopea toccano particolarmente il cuore con l’utilizzo di vocaboli pregnanti. La trasposizione vernacolare è stata curata con sapiente attenzione e a coerenza con quanto espresso dagli autori.

Due siciliani – scrive Salvatore Pasquale nella Prefazione – e due campani, Antonio Barracato nato a Cefalù, Francesco Billeci nato a Borgetto (Palermo),  Annalena Cimino nata a Capri, Salvatore Pasquale nato a Napoli. Il lavoro che il lettore si appresterà a leggere è una raccolta di poesie scritte in italiano dagli autori Barracato, Billeci e Cimino, successivamente tradotte in vernacolo napoletano, percorso inverso per le liriche di Pasquale che scrive notoriamente in napoletano e ha tradotto in lingua le sue poesie. Due regioni, due lingue e dialetti diversi che anticamente hanno fatto parte di un unico immenso Regno, il Regno delle due Sicilie per l’appunto e una voglia comune di confrontare le proprie opere tradotte nella lingua della città del Vesuvio, unite in un gemellaggio culturale ed emozionale che vi trascinerà nelle loro singole dimensioni che trovano incroci e sviluppi, che si confrontano, si guardano allo specchio in una veste diversa, mettendosi in discussione.


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