Cronaca

Primo caso Covid-19 a Termini Imerese: un percorso complesso, la storia di Andrea

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Dopo mille peripezie, finalmente, il termitano risultato positivo al Covid 19 ha ottenuto il ritiro dei rifiuti che teneva in casa dallo scorso 17 marzo (clicca qui per vedere cosa è successo). Un percorso complesso, emotivamente devastante per Andrea Minà a cui, da un giorno all’altro, è cambiata la vita e lascerà un segno indelebile nel cammino della sua esistenza. 

Un piccolo inciso è d’obbligo, vogliamo immediatamente sgombrare il campo da qualsiasi tipo di strumentalizzazione, i contatti tra la Direttrice e il paziente non si sono certamente limitati a questi audio che abbiamo reso pubblici, dalla prima intervista ci siamo tenuti in contatto sincerandoci delle sue condizioni di salute. Questo spazio virtuale è nato per informarVi, ma la ricerca della notizia non sarà mai anteposta al rispetto dell’individuo.

La difficoltà nelle piccole-grandi cose del quotidiano

Ci conforta apprendere che il suo stato di salute è, tutto sommato, accettabile. Dall’intervista emerge il cambiamento e le inevitabili difficoltà che ne conseguono ed cui è andato incontro il nostro amico (ci prendiamo la libertà di considerarlo tale, “termitano contagiato” andava bene prima).
Sopratutto nella gestione dei rapporti interpersonali. Essi sono per forza mutati, la deprivazione della fisicità del calore umano è forse la cosa che manca di più, anche la semplice carezza che accompagna il buongiorno mattutino.
Ma anche le piccole cose del quotidiano vengono stravolte, il pasto consumato insieme o guardare lo stesso programma in televisione, vicini e tuttavia lontanissimi. Una barriera invisibile lo separa dalla moglie, quel virus che sta condizionando pesantemente la vita di questa famiglia. Tutto stravolto, tutto mutato. Una vita da riprogettare.

Ma non solo l’aspetto psicologico che muta, anche le normali attività sono, per forza di cose stravolte.
Le provviste che non sono rimpolpate causa isolamento, l’assenza di un interlocutore istituzionale che sinora si sia fatto carico di provvedere alla fornitura di generi alimentari.
Ma anche l’aspetto sanitario non è da prendere sottogamba, i rifiuti che, a distanza di giorni non gli sono stati  ritirati, chi ci aveva pensato che anche una scatoletta di tonno potesse creare un problema?

E’ un’intervista denuncia, intollerabile che le istituzioni si siano limitati a fornire riferimenti telefonici.
Sin qua la vicenda del nostro amico.

Il Commissario Straordinario, da noi immediatamente contattato, ci aveva assicurato intanto che all’indomani dell’intervista sarebbe stato garantito il ritiro dei rifiuti secondo il protocollo di sicurezza (clicca qui), purtroppo questa promessa è stata vana e solo nei giorni seguenti la situazione si è risolta. Risolto anche il problema legato alla fornitura di generi alimentari.
Nel momento in cui pubblichiamo questo articolo, dopo giorni di richieste e momenti di comprensibile disagio, la situazione è rientrata, almeno per le prossime settimane.
Andrea ha voluto ringraziare i cittadini che si sono prodigati maifestando la loro disponibilità per acquistare, per lui e la sua famiglia, beni di prima necessità. ” Ringrazio di cuore tutti coloro che mi hanno cercato per aiutarci, ma ho dovuto declinare il sostegno perché avremmo infranto il protocollo e non ho ritenuto corretto esporre i generosi termitani ad un probabile contagio”.

Come detto, abbiamo parlato tanto con Andrea ed è emersa la figura di un uomo che soffre ma che riesce a mantenere  self control, dignità e compostezza; teniamo a ringraziarlo per la fiducia, per averci scelto così da poter trasmettere la sua testimonianza che resterà nella storia della città. Una testimonianza che, in un momento di confusione, allarme, e preoccupazione, ha posto fine alle tante voci, anche false, che ruotavano attorno alla vicenda, cosi come in altri casi simili che riguardano altri due termitani. Per questo motivo lanciamo un appello a non credere alle voci che, di giorno in giorno, si susseguono sulle chat Whatsapp, nei vari gruppi privati dei social o con il passaparola. Adesso è tempo di affidarsi alle fonti ufficiali, attendere con calma e senza lasciarsi prendere dal panico, restare a casa.


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Redazione

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