Sempre più proteste in Sicilia: i trattoristi arrivano a San Cipirello e Santa Ninfa

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Non si fermano le proteste agricole in Sicilia.

Continuano altri presidi ad oltranza che impegnano sempre più lavoratori in varie zone siciliane ed una voce che si fa sentire sempre più unita e compatta, che “alza la voce” chiedendo diritti e protezione per quella terra su cui tanti hanno investito e creduto, fatto sacrifici.

Mercoledì 28 febbraio, alle ore 19:00 presso il Wonder pub di San Cipirello, ci sarà una nuova mobilitazione degli agricoltori e allevatori dei paesi limitrofi e martedì 27 febbraio, a partire dalle ore 9:00, organizzato un altro presidio a Santa Ninfa, che partirà dietro la cantina sociale, per poi muoversi in corteo lungo la SS119 in direzione di Castelvetrano.Oggi un’ altra mobilitazione, nella Valle del Belice.

Molti a scendere in campo, sono giovanissimi. Figli di capi d’azienda e di piccole imprese che vorrebbero continuare a fare esistere le attività di famiglia creando continuità, non facendo far perdere un lavoro tramandato da generazioni, ma c’è la paura di non farcela, che i troppi limiti imposti, il caro prezzi, possa portare al fallimento. Scendere nelle strade, impugnare fra le mani la speranza di poter essere ascoltati in gruppo, fa avere più coraggio.

Il Tavolo di crisi è stato istituito per intervenire nelle zone più colpite, ma alcuni vogliono sentirsi più vicine le istituzioni, incontrarle. Alcuni lavoratori, sono riusciti giorni addietro, in piccola delegazione, a mettersi in contatto con Sammartino, dopo essere stati ricevuti a Palazzo d’ Orleans, la mattina in cui a Piazza Indipendenza, Cateno De Luca ha presenziato con forte vicinanza protestando assieme ai trattoristi dichiarano a bordo di un mezzo agricolo, di essere solidale alla situazione di crisi e che a Roma, avrebbe portato le sue soluzioni concrete: un piano anticiclico straordinario da 10 miliardi, finanziato attraverso risorse complementari al PNRR quali il PNC (Piano Nazionale Complementare) il Re Power Safe, nonché la nuova programmazione europea.

A Tremonzelli, il 15 febbraio, l’ultimo presidio avvenuto sulle Madonie, dove anche in montagna nessuno vuole fermarsi.« Non ci fermiamo ad oggi, andremo oltre, davanti a più portici”- ha detto Giuseppe Spera- durante la mobilitazione madonita .Vogliamo produrre sano ma soprattutto vogliamo lavorare in serenità. La politica deve darci delle risposte concrete».

Video di Tremonzelli 15 febbraio:


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