Termini Imerese: ecco il progetto di riqualificazione e messa a norma dello stadio comunale Crisone

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 Il progetto vincitore è stato selezionato sulla base di concorso di progettazione in due gradi (con consegna a maggio 2023) e a dicembre 2023 sono stati consegnati formalmente gli elaborati ad integrazione della documentazione di gara per la redazione del progetto di fattibilità come previsto dal disciplinare di concorso.
 
Il team di concorso è stato guidato da giovani ingegneri e architetti under 30 con partner e consulenti senior.

Lo sport come motore di una rigenerazione necessaria.

Progetto di riqualificazione dello stadio Comunale Crisone

Un team multidisciplinare, guidato da tre giovani under 30 si aggiudica il progetto di riqualificazione dello Stadio Comunale Crisone con un progetto innovativo, sostenibile e fortemente inclusivo. La rigenerazione degli spazi urbani degradati, nasce da un cambiamento radicale dei luoghi, senza snaturali, per promuovere una nuova cultura dello sport aperto alla socialità.

  

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Una rigenerazione necessaria

Il concorso di progettazione indetto dal Comune di Termini Imerese sottolinea la volontà da parte dell’Amministrazione di riqualificare un’area, all’interno della città consolidata e densamente costruita, ormai abbandonato e degradato.

Il progetto vincitore del concorso, è stato presentato da un team multidisciplinare, altamente qualificato. Guidato da tre giovani under 30, Ing. Tiziano D’Angelo (capogruppo e responsabile della progettazione) Arch. Marco Rosati e Ing. Andrea Larocca (mandanti e responsabili rispettivamente della progettazione paesaggistica e dell’integrazione specialistica) il raggruppamento di progettisti è composto inoltre dall’Ing.Ermanno Giuliano (mandante, impiantista), dall’Arch. Lavinia Pignotti (mandante e responsabile aspetti ambientali ed energetici), Mancini & Partners (mandante e consulente progettazione strutturale) e dal Geol. Domenico Marchetti (mandante e responsabile degli aspetti geologici).

Il progetto di cui è già stato presentato l’adeguamento degli elaborati di concorso a progetto di fattibilità (in corso di approvazione) mira all’apertura dell’impianto all’intera città con lo scopo di restituire ai suoi abitanti un’area polifunzionale per le attività sportive, ludiche e ricreative, che sia anche luogo di occasioni di incontro e socialità.

Al fine di articolare un’area strutturata e snodata da un percorso fluido di collegamenti l’idea progettuale si muove su due fronti principali.

Da un lato quello di ripensare una nuova tribuna al posto degli spalti esistenti come un elemento costituito al piano terra da due volumi scatolari chiusi, intonacati in maniera grezza che comprendono i locali di servizio e deposito, i bagni pubblici e un locale ristoro separati da uno spazio centrale vuoto, aperto e coperto, che diventa una vera e propria piazza con sedute per la sosta. La struttura è sostenuta da sette piloni in calcestruzzo con inerti in pietra locale palermitana e finitura faccia vista. I piloni sagomati e rastremati verso l’alto attribuiscono leggerezza e slancio all’intera tribuna. Dai pilastri si diparte l’aggettante lieve copertura in lastre di lamiera metallica battuta, da lavorazioni artigianali territoriali, slanciata verso il cielo, con una forma curva convessa dal basso verso l’alto ad evocare l’aspetto di una vela avventata vista la stretta relazione con il mare e proprio a voler rappresentare la connessione tra gli elementi naturali cielo, terra, mare e l’impronta umana. Le forme simboliche, i profili slanciati e sagomati dei piloni e della pensilina si integrano nell’ambiente per costituire un landmark nel territorio.

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L’altro punto di sviluppo del progetto è la realizzazione di una piazza pubblica sul fronte nord dell’area di progetto. Punto centrale è la riqualificazione del campo di calcio a 7, attualmente inadeguato, fatiscente e non conforme alla normativa CONI, il progetto prevede la regolarizzazione del campo secondo gli standards CONI trasformandolo in un campo di calcio a 5 regolamentare per competizioni nazionali e internazionali. Questo adeguamento normativo e funzionale libera lo spazio in prossimità all’accesso della stazione ferroviaria per consentire di riorganizzare un’ampia area intesa come ulteriore nuova piazza verde attrezzata, pensata altresì per l’attesa, considerata la prossimità alla stazione.

Quest’apertura spaziale di incontro con la città diventa possibile grazie alla parziale demolizione del muro di recinzione esistente e alla rilocalizzazione della nuova recinzione che, realizzata in rete metallica, viene spostata strettamente al bordo del campo con recupero quindi di ulteriore spazio pubblico multifunzionale. Il fronte nord verso la città è definito dalla presenza di due volumi legati dalla presenza di una pensilina che definisce l’accesso, come un filtro tra la strada veicolare e lo spazio pubblico esclusivamente pedonale.

 

Metodologia e processo di partecipazione e coinvolgimento degli stakeholders

Il punto di forza dello stadio è dato dalla qualità architettonica del progetto tesa a favorire sia la sostenibilità ambientale, che i processi di integrazione tra i diversi attori della comunità.

Un impianto sportivo aperto e flessibile si adatta ad una nuova organizzazione, che mette al centro il pieno sviluppo delle potenzialità di ciascuno e l’integrazione sport-cultura-comunità sociale.

Lo spazio antistante, costituito dalla piazza pubblica e dalle aree attrezzate a parco giochi e per attività ludico ricreative, è stato concepito per essere fruibile da parte di tutta la cittadinanza anche quando l’impianto è chiuso. Gli orti didattici, il frutteto e l’oliveto, oltre ad assolvere allo scopo educativo, possono diventare spazi di condivisione e di partecipazione, allargando la cura e la manutenzione degli stessi ai fruitori. Si potrebbe ipotizzare inoltre l’utilizzo dei prodotti coltivati come forma di auto consumo nei locali ristoro a servizio dell’impianto o per altre iniziative finalizzate all’autofinanziamento.

Per realizzare gli scopi educativi-culturali, l’impianto dovrà creare “alleanze” con le diverse realtà, costruendo azioni formative tese alla realizzazione dei concetti di condivisione ed integrazione, in modo da sviluppare le competenze per la vita con un apprendimento continuo, arricchendo il capitale umano e sociale, puntando sulla sinergia tra sport e cittadinanza. Pertanto il progetto è concepito in modo tale da consentire l’utilizzo degli ambienti per attività extra, oltre agli eventi sportivi fini a se stessi, rivolte alla comunità che possono essere gestiti anche fuori dall’utilizzo dell’impianto per manifestazioni sportive.

Il territorio diventa così una risorsa per l’impianto stesso, che a sua volta si configura come risorsa in uno scambio sinergico col territorio. La gestione degli spazi in orari differenziati dalle manifestazioni sportive può essere affidata ad una o più cooperative che li utilizza per occasioni sociali concorrendo all’auto- finanziamento della struttura.

Sarà quindi cura del Comune in accordo con l’ente gestore, sviluppare azioni di coinvolgimento sociale per una migliore e funzionale integrazione del progetto all’interno del contesto socio-culturale di Termini Imerese, con una visione strutturata per la quale il progetto sia pensato dal basso e non calato dall’alto.

 

Proposte innovative

Il progetto è stato calibrato in relazione ai vincoli esistenti e al contesto morfologico. Parte dell’area di intervento e i locali spogliatoi esistenti ricadono all’interno della fascia di inedificabilità di 150 metri dalla battigia secondo D.lgs 42/04. Il progetto pertanto si è adeguato ai vincoli esistenti, in modo da non ricadere all’interno della fascia di rispetto. Le altezze dei volumi chiusi e fruibili, sono state calibrate in modo da non interferire con il paesaggio ambientale inserendosi in armonia con il contesto. L’impianto inoltre è stato adeguato normativamente sia agli standards del PRG ma anche alle relative norme vigenti, normativa CONI per la l’impiantistica sportiva, DM 18 marzo 1996, Legge n.13 del 1998 per l’eliminazione delle barriere architettoniche, D.lgs 42/04 Codice dei beni culturali e del paesaggio.

Sono inoltre stati completamente ripensati gli accessi, in modo da rispettare le normative CONI garantendo ingressi separati tra atleti e spettatori. I primi potranno usufruire dell’accesso posto a sud, con relativo parcheggio di servizio, mentre gli spettatori ospiti e locali potranno utilizzare l’accesso principale, dove viene ricollocata la biglietteria. Attraverso una recinzione metallica leggera si garantiscono i distacchi tra il campo di giuoco e gli spazi verdi pubblici, mantenendo gli spazi funzionali separati e distinti, ma comunque fluidi e ben riconoscibili.

Gli spazi urbani

La volontà progettuale riguarda in primo luogo quella di riqualificare l’intero impianto sportivo ma con la specificità di restituire alla cittadinanza un luogo di aggregazione sociale e culturale, che sia prima di tutto aperto alla città con la possibilità di diventare la chiave e l’innesco di un processo di riqualificazione e rigenerazione del tessuto urbano di Termini Imerese.

Agorà: la piazza pubblica

Allo stato di fatto l’area di progetto si configura con quattro aree funzionali ben distinte e scollegate tra loro. Spogliatoi atleti e arbitri, tribune e locali tecnici, campo di gioco da calcio a 11 e campo di gioco da calcio a 7. Il tutto risulta slegato, senza una chiara distinzione dei percorsi che determinano i flussi pedonali all’interno dell’area. L’area risulta soprattutto carente di uno spazio aperto destinato all’accoglienza dei tifosi e della cittadinanza, come luogo di sosta prima di recarsi sugli spalti. Sono infatti presenti solo percorsi di collegamento che non identificano gli spazi in alcun modo. Il progetto si pone come obiettivo quello di aprire completamente il fronte nord del lotto di progetto, realizzando un fronte permeabile, aperto e riconoscibile. Il prospetto dell’intervento denuncia quindi una apertura totale verso la città, in relazione anche all’accesso della stazione di Termini Imerese, punto nevralgico e strategico allo stesso tempo, capace quindi di ventare attrattore sociale. Al fine di realizzare un fronte permeabile verso il contesto che aumenti gli scambi sociali e culturali, risulta necessaria la riqualificazione del campo di calcio a 7, che viene quindi adeguato alle normative CONI per la pratica de calcio a 5. Questo piccolo campo da gioco potrà essere utilizzato quindi sia durante le manifestazioni sportive dagli atleti ma anche al di fuori delle stesse aprendo le sue porte ai cittadini grazie, magari ad accordi con associazioni sportive e culturali locali.

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Con il ridimensionamento e l’adeguamento del nuovo campo di calcio a 5, viene completamente liberato lo spazio antistante all’accesso su via Crisone, generando un ampio spazio verde attrezzato adibito a piazza pubblica. La nuova Agorà si configura come uno spazio fluido e dinamico, definito dai percorsi pedonali che inquadrano aree adibite a giardino, con diverse funzioni quali, parco giochi per bambini, aree di sosta, aree piantumate ed aree per lo sport. All’interno dell’agorà sono collocati due nuovi piccoli edifici ad un singolo piano fuori terra con funzioni di: biglietteria, uffici e locale ristoro. Questi edifici determinano la funzione dello spazio aperto in maniera univoca come piazza pubblica, rivitalizzandola.

L’ingresso sul fronte nord di via Crisone viene riprogettato come un landmark nel contesto urbano, il prospetto risulta aperto, grazie la demolizione parziale dell’attuale muro di cinta del lotto, ma allo stesso tempo viene inserita una pensilina, leggera e sottile che richiama la copertura della tribuna principale, ma al contempo definisce in maniera precisa l’accesso all’impianto e grazie alla biglietteria permette una facile gestione del flusso in ingresso e in uscita dall’impianto.

I percorsi pedonali e le aree verdi

L’ agorà è determinata da percorsi e spazi verdi, i quali sono stati progettati con un duplice obiettivo: funzionale e tecnico.

Dal punto di vista funzionale gli spazi verdi delimitano le aree di progetto in modo da definire un bordo vegetale con specie autoctone senza particolari oneri manutentivi, in modo da definire anche visivamente uno spazio accogliente e percettivamente sempre mutevole, in relazione alla stagionalità e quindi ai colori della vegetazione.

Dal punto di vista tecnico le aree verdi e piantumate consentono una buona gestione dell’effetto isola di calore, riducono sensibilmente il calore derivato dalle superfici pavimentate non permeabili circostanti e regolano naturalmente la temperatura e il livello di umidità. Le piante ad alto fusto inoltre ombreggiano naturalmente le aree attrezzate con giochi per bambini e con sedute, in modo che la fruizione degli spazi aperti rispetti un elevato standard di comfort ambientale.

Nella definizione delle aree di progetto destinate agli spazi verdi, si è cercato di preservare tutte quelle piante già presenti allo stato di fatto, limitando al minimo il loro spostamento, preservando quindi anche un’identità vegetazionale ormai consolidata nel tempo.

La nuova tribuna coperta

La nuova tribuna principale, si configura come un volume unico con duplice funzione, nella parte superiore sono presenti gli spalti veri e propri che consentono agli spettatori di godere degli eventi sportivi, mentre al piano terra si articolano secondo l’asse di sviluppo longitudinale i locali a servizio della tribuna stessa.

Il piano terra è scandito da due volumi principali collegati da uno spazio di aggregazione pubblico all’aperto ma coperto, sul quale affacciano con ampie vetrate un locale ristoro/bar e una sala polifunzionale a servizio della città. Sono inoltre presenti servizi igienici, locali tecnici e magazzino. Il prospetto che fronteggia il campo da gioco è quindi ermetico e chiuso, l’unica apertura è data dallo svuotamento centrale della piazza pubblica. Il prospetto posteriore è scandito dalla presenza di un porticato pubblico sul quale gli edifici si aprono con finestrature a nastro enfatizzando l’orizzontalità della struttura. I due fronti permeabili, trasversali all’edificio, danno vita alla piazza coperta generando due quinte sullo spazio pubblico.

Gli spalti collocati al piano superiore, sono accessibili attraverso tre scale, le due laterali di servizio asimmetriche rispetto all’asse baricentrico, mentre la scala centrale domina il foyer coperto. I collegamenti verticali laterali assieme al percorso di collegamento longitudinale su soletta a sbalzo generano un nastro che avvolge il volume della tribuna rideterminandone il prospetto conferendo movimento e dinamicità grazie a l’asimmetria delle scale stesse.

Elemento caratterizzante è la copertura metallica a sbalzo, sostenuta da sette piloni in calcestruzzo armato. La pensilina, di forma curva, svetta verso l’alto comunicando allo spettatore un senso di leggerezza e richiamando le vele delle imbarcazioni del vicino porto di Termini Imerese. La copertura si integra nel paesaggio valorizzandolo e definendo un landmark riconoscibile.

Linguaggio architettonico

Gli spogliatoi e tutti i locali a servizio del campo da gioco, sia per gli atleti che per chi usufruisce dell’impianto sono collocati nella fascia sud est. L’intervento in oggetto non prevede interventi sull’edificio esistente, già oggetto di ulteriore finanziamento per la riqualificazione funzionale ed energetica. Tra le opere di completamento del presente progetto vengono inserite la risistemazione degli spazi verdi e degli accessi pedonali e la realizzazione di una pensilina per la regolarizzazione del fronte principale che risulta fortemente frastagliato e di scarsa qualità architettonica.

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Attraverso un linguaggio comune, di segni e di materiali, il progetto complessivo risulta armonioso, coerente e ben inserito nel contesto. Le pensiline che sono elementi distintivi di tutto l’intervento seppur con stesso linguaggio architettonico identificano sempre funzioni diverse, non a caso, anche la loro conformazione si articola differentemente. La copertura degli spalti, curva, leggera come una vela è sospesa da un sistema strallato e da alti piloni in calcestruzzo. La pensilina di ingresso, determina il fronte principale, è la porta verso la città e identifica uno spazio urbano di socialità`. La pensilina della fascia posteriore, avvolge l’edificio esistente degli spogliatoi, deve necessariamente dialogare con le preesistenze, senza perdere il filo conduttore di tutto il progetto.

Un modello di sostenibilità e un messaggio ecologico.

L’orientamento degli edifici, l’ampio utilizzo di sistemi passivi che favoriscono il risparmio energetico ed il confort e di sistemi attivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, la presenza di un involucro sia opaco che trasparente molto performante, l’utilizzo di materiali ecologici e biocompatibili, l’utilizzo di VMC per il controllo della qualità dell’aria, il recupero delle acque meteoriche del tetto per gli scarichi dei wc e per l’irrigazione dei giardini, la presenza di una ricca offerta di diverse tipologie di aree all’aperto attrezzate con superfici drenanti e piantumate con essenze locali che favoriscono l’ombreggiamento estivo e il raffrescamento attraverso l’evapotraspirazione, sono tutti accorgimenti che consentono di raggiungere l’obiettivo di una struttura performante e sostenibile a livello ambientale nonché fare dello stadio Crisone un modello di sostenibilità lanciando un messaggio ecologico per le generazioni future, con l’auspicio che possa diventare un modello da seguire per i prossimi interventi di rigenerazione nella città.

Team di progettazione

Ing. Tiziano D’Angelo – Capogruppo responsabile progettazione architettonica e strutturale Arch. Marco Rosati – Responsabile progettazione paesaggistica

Ing. Andrea Larocca – Responsabile integrazioni specialistiche

Ing. Ermanno Giuliano – Responsabile progettazione impiantistica Mancini & Partners – Consulente progettazione strutturale

Arch. Lavinia Pignotti – Responsabile aspetti ambientali ed energetici Geol. Domenico  – Responsabile aspetti geologici
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