Il termitano Antonino Abbruscato è cintura nera 1 Dan FOTO

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Il termitano Antonino Abbruscato è stato promosso a cintura nera 1 Dan.

Il giovane atleta termitano ha iniziato a fare judo all’età di 6 anni, durante la stagione sportiva 2011/2012. Nello stesso anno ha conseguito l’esame per la cintura gialla.

Negli anni a seguire, fino al 2016, ha ottenuto la cintura marrone, per cui è un immenso traguardo averlo raggiunto a soli 11 anni, considerando che per richiedere l’ammissione all’esame della cintura nera occorrono 16 anni compiuti e almeno 2 anni di possesso della cintura marrone.

Dopo uno stop di circa un anno e mezzo dal Judo ha ripreso nel 2018.

«Dopo è accaduto l’imprevedibileracconta Antonino Abbruscatola pandemia ha sconvolto tutto il mondo e, di conseguenza, anche lo sport. Le palestre di Judo, così come qualsiasi altra disciplina, hanno fatto veramente molta fatica a riprendere. Tornato nel 2021,ero molto demotivato, molti dei miei compagni avevano abbandonato e, quindi, proprio nessuno poteva farmi da “uke”(l’uke, nel judo, è il partner con cui ci si allena). Per cui sono stato alla ricerca costante di una persona che mi potesse accompagnare in questa avventura. Quest’estate, verso metà luglio, è uscito il programma d’iscrizione all’esame di cintura nera 1 Dan. Il tempo stringeva e ancora non riuscivo a trovare nessuno. Un giorno di fine settembre ci siamo messi in macchina, insieme ai miei familiari e siamo arrivati in un ambiente che non pensavo di trovare. La palestra Fenice, Mariella e il maestro Andrea, quando hanno sentito la mia storia hanno immediatamente accettato di prendermi tra i loro allievi e mi hanno trovato finalmente un compagno con cui allenarmi, unapersona che devo ringraziare pubblicamente è lui, Gilberto. Il problema rimaneva solo uno: la tempistica. Ci sono persone che hanno preparato il programma d’esame in mesi e mesi ma io l’ho fatto in poco più di 20 giorni. Il 26 novembre 2023,a Trapani, ho conseguito l’esame e sono stato promosso, ricevendo complimenti da chiunque ha aggiunto Antonino – Ai ragazzini ,ai bambini ma soprattutto agli adulti (che ancora non si decidono a far praticare ai propri figli qualsiasi disciplina) vorrei dire che non è in cellulare o in un videogioco che si trova la vera felicità o la vera soddisfazione. Io, durante il mio percorso, ho pensato di abbandonare il Judo tante volte ,anche prima di trovare  il partner. La notte non riuscivo a dormire sereno, pensavo ogni notte “perché se sono a questo punto non posso andare avanti?’’. Quando, finito l’esame, la commissione ha pronunciato la proclamazione ero stordito, incredulo, fino a che, dopo che ho stretto la mano alla giuria, sono scoppiato in un pianto che ricordo volentieri. In questi 20 giorni ho pianto tanto, tantissimo, pensavo di non farcela ma c’è l’ho fatta. Lo sport, nel mio caso il Judo è questo. In questo periodo ho conosciuto diverse delusioni che mi hanno fortificato tanto e mi hanno permesso di sfogare i miei dolori negli allenamentiha concluso l’atleta termitanoHo anche capito, che chi ci sarà nei momenti bui, sarà con te per sempre; chi mi ha abbandonato durante questo periodo mi ha fatto tanto male ma devo ringraziarlo è grazie a loro se oggi sto raccontando la mia storia pubblicamente. Per cui, cari genitori, meditate, il judo a me ha insegnato il rispetto nei confronti di persone, di maestri ecc; capire chi sono le persone che ci tengono, saper affrontare qualsiasi situazione, non buttarmi mai giù e, infine, prenderla come momento di sfogo interiore. Infine, vorrei ringraziare la mia famiglia che in questi anni c’è sempre stata».
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