Se il figlio fa le ore piccole con lo smartphone

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Tra gli adolescenti è sempre più frequente l’abitudine a tirare tardi chattando on line. Così, sottraggono tempo prezioso al sonno e vanno incontro a scompensi fisici e psicologici. Come intervenire?

Cristina e Franco sono preoccupati perché Gioele, 18 anni, non va mai a dormire: anche quando non esce con gli amici, sta tante ore sveglio la notte in camera sua, dove, anche se la luce è spenta, si vedono i device accesi. Ne hanno parlato, ma senza grandi risultati. Anzi, lui li ha rassicurati sul fatto che quando ha «proprio bisogno di dormire» assume qualche “integratore naturale” e risolve. Il rendimento scolastico non è un granché, ma per ora se la cava. Ma quanto può andare avanti così? Lo aspetta la maturità e poi l’università, e i genitori temono sarà peggio via via che diventa adulto…

Ma come intervenire? «L’adolescenza è un periodo delicato. E l’attuale deriva delle regole favorisce l’assunzione di comportamenti scorretti», conferma Alessandra Graziottin, direttrice del centro di Ginecologia e sessuologia medica dell’ospedale San Raffaele di Milano. «Quante ore dormono per notte i nostri figli? Otto, sette o meno? A che ora rientrano il sabato notte, o meglio, la domenica mattina? E durante la settimana? Si lamentano spesso di essere “stanchi”? O sono immotivatamente sgarbati e irritabili? Questa semplice valutazione può dirci se i nostri ragazzi siano a rischio per comportamenti impulsivi e incontrollati: dalla guida veloce all’incidente d’auto o sportivo, dall’uso di alcool o droghe a comportamenti socialmente pericolosi, dalla difficoltà di concentrazione allo scarso rendimento scolastico, dall’aumentata vulnerabilità all’ansia e a comportamenti aggressivi. Non esiste una ricetta valida per tutti i figli, ma è bene puntare sia su azioni che motivino i giovani e gli adolescenti a uno stile di vita più sano ed equilibrato, sia su adeguate sanzioni, senza insultare né gridare, dei comportamenti sbagliati. Più ore serali l’adolescente passa sui social media o uscendo fino a tardi, meno dorme. Dobbiamo abituare i nostri ragazzi a una graduale assunzione di responsabilità nei confronti di loro stessi e dei loro comportamenti: spiegando che sacrificio, fatica e rinuncia a una eccessiva vita notturna in casa e fuori sono ingredienti intrinseci dell’apprendere, a scuola e nella vita. Ci vuole fermezza per dare regole chiare e farle rispettare. E anche la disponibilità a dare il buon esempio».

Soprattutto durante l’adolescenza, il sonno e l’attività fisica sono alla base dell’equilibrio psicofisico: «È la fase della vita in cui corpo e psiche hanno il maggior bisogno di recuperare la stanchezza e rinfrescare l’energia vitale. Se il sonno manca, Il giovane comincia a ripiegarsi in una spirale di solitudine e depressione che prima mina la salute, poi il rendimento scolastico e la gioia di vivere, poi predispone a comportamenti sempre più devianti. Se è chiaro a tutti che il sonno è essenziale per il recupero della stanchezza, non dormire riduce la creatività, le conoscenze e il pensare con lucidità. Meno si dorme, meno si è capaci di ascoltare e leggere con attenzione: questo abbassa la capacità di apprendimento e memoria e la carenza cronica di sonno è una delle cause più frequenti di molti fallimenti scolastici. Il bisogno di dormire, non ascoltato di notte, ricompare prepotente di giorno: ed ecco la difficoltà ad alzarsi al mattino, il “ciondolare” assorti nel nulla, i ritardi costanti, la distrazione a scuola, la sonnolenza pomeridiana, la scarsità di concentrazione, la ricerca di cibi zuccherini e caffè o altri eccitanti come gli energy drink  “per tenersi su”, fino ai pericolosi “colpi di sonno” alla guida. Non dormire abbastanza può causare variazioni della pressione e un senso di stanchezza che riduce l’energia per vivere con consapevolezza, entusiasmo e positività. Non solo: non dormire abbastanza modifica il cortisolo, l’ormone dello stress, rendendo più  vulnerabili all’ansia e a comportamenti alimentari sregolato, favorendo malinconia, irritabilità, aggressività e impulsività».

Quanto dovrebbe dormire nostro figlio? «Un adolescente dovrebbe dormire almeno otto ore per notte, chiudendo gli occhi tra le 22 e le 23 e bandendo dalla camera da letto TV, computer e telefonino».

Padre Giovanni Calcara, domenicano del convento San Domenico di Palermo, sottolinea come «Noi a mezzanotte tornavamo a casa, oggi si esce e arrivare prima in un locale significherebbe trovarlo vuoto. Da una parte, quindi, occorre comprendere che tempi e orari non sono più quelli di una volta, e ai ragazzi va riconosciuta una certa capacità di gestirli. Dall’altra, ai genitori spetta far comprendere anche ai ragazzi che occorre un giusto equilibrio fra impegni di studio o lavoro, vita sociale e svago e riposo. Cavarsela all’università in maniera appena sufficiente perché non si è dormito abbastanza e la mente funziona a scartamento ridotto significa precludersi opportunità in un mondo sempre più concorrenziale. Il sonno è necessario. E se non c’è, il rischio che venga sostituito con sostanze dopanti per stare svegli o alcol o psicofarmaci non è così remoto, con conseguenze a livello neurologico e psichico e il rischio di incidenti pericolosi per sé o per gli altri. La società, purtroppo, non fa molto per prevenire: si pensi all’idea di mettere a disposizione taxi gratuiti per chi esce dai locali, che di fatto significa accettare l’incapacità di chi va a ballare di fare ritorno a casa in piena lucidità e autonomia. Una sconfitta per tutto il mondo adulto. Perché famiglie e scuola non sono più in grado di far capire che il problema non è divertirsi, ma come divertirsi?». 

 

Mariateresa Truncellito

In “Maria con te” n. 45, 5 novembre


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