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Partendo dalle informazioni contenute nelle banche dati messe a disposizione dall’INPS sulla base dell’intesa stipulata con il Corpo a livello centrale, le Fiamme Gialle hanno effettuato un’articolata analisi focalizzata all’individuazione di quei nuclei familiari “a rischio” costituiti anche da soggetti gravati da condanne divenute definitive per reati ostativi e che risultavano comunque beneficiare della misura assistenziale garantita dallo Stato.
I finanzieri, pertanto, hanno avviato un capillare screening esaminando molteplici Dichiarazioni Sostitutive Uniche compilate non solo dai soggetti “condannati” ma anche dai loro familiari.
La complessa attività ha consentito di individuare 74 soggetti che, nelle istanze d’accesso al beneficio in argomento, hanno omesso di indicare la presenza di familiari destinatari di condanna definitiva per i reati costituenti causa d’esclusione alla percezione del Reddito di Cittadinanza, così come stabilito dall’art. 7 comma 1 del D.L. 4/2019.
Tenuto conto delle condotte rilevate, i finanzieri hanno denunciato i 74 soggetti alla Procura della Repubblica di Palermo per l’indebita percezione del contributo statale in violazione all’art. 7 del D.L. 4/2019 e 640 bis del codice penale.
L’attività di servizio, conferma il ruolo di polizia economico-finanziaria affidato al Corpo della Guardia di Finanza, volto a contrastare il dispendio di risorse a beneficio di cittadini non aventi diritto che, accedendo indebitamente a prestazioni assistenziali e a misure di sostegno al reddito, generano iniquità e minano la coesione sociale.
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