Riapre l’Opateo a Petralia Sottana fra innumerevoli ricordi di tanti che riprendono vita FOTO

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Un calice di vino e si torna diciottenni. Dieci anni fa circa, la chiusura ” del posto preferito di tanti”. Lo ricordano per lo più i quasi diciottenni di allora ma anche quelli che erano poco più grandi.

Un luogo che sapeva di risate, di spensieratezza, di leggerezza assoluta. È questo il ricordo complessivo e più comune dell’Opateo, piccolo pub Madonita sito in via generale Diaz a Petralia Sottana che a tanti del circondario, ha regalato mitici ricordi nitidamente impressi di tante serate e semplice divertimento, fatto storia  per tanti, per tutti coloro che  hanno varcato le porte di quel locale che in qualche modo ha segnato un pezzo di vita.

Non erano molti i luoghi frequentati dalla classe giovanile di allora , la maggior parte era concentrata lì, si radunava in quel vicoletto dietro il Corso, proprio difronte la falegnameria Inguaggiato. Quelle porte però, dopo un po’ di tempo, iniziarono a farsi più strette, fino a chiudersi purtroppo definitivamente.  I battenti e i ferri restarono serrati tra chiodi e viti per molto tempo. Poi, quest’anno, la risvolta e la novità: il catenaccio finalmente viene staccato. 

 Nonostante gli anni, tra la polvere di quegli anni in cui lì dentro tutto sembrava rimanere intatto come un museo di ricordi indelebili, oggi è come se si riaprisse un mondo che è come se si scongelasse ed è ancora intatto, come se non avesse segnato mai il tempo e si fosse riconsegnato alla luce del giorno.

Rientrare lì, in quel posto, dove si era ancora giovanissimi l’ultima volta, pare abbia restituito un po’ quegli anni che affiorano con leggera malinconia ed un pizzico di giovinezza a chi ora è diventato adulto, tra sorrisi ed immagini che erano rimasti ben custoditi. 

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Questa” nuova edizione”  dell’Opateo riporta però una leggera impronta di novità nel suo arredamento in stile siciliano dove si scorgono i tradizionali pupi con le loro belle armature e piume colorate,  ruote di carretto che che diventano originali lampadari e vari oggetti antichi. La disposizione dei tavoli, il numero dei posti a sedere, gli angoli caratteristici, la sua struttura in se per sé, sono  invece rimasti  tali e quali come allora proprio con quella sensazione che tutto si fosse davvero fermato.

Il locale ha mantenuto pure l’originale impronta della stuzzicheria, del posto perfetto e rilassante dove poter fare piccoli e frugali pasti, aperitivi fra amici, sorseggiare in totale tranquillità un calice di vino chiacchierando fra dolci tipici locali che accompagnano oppure vanno a concludere al meglio il dedicarsi una piacevole sosta. Ora si sta anche attrezzando però anche per le pizze.

Così, un po’ tutti i petralesi e non,.in questo periodo hanno iniziato a recensire, a far nota dei propri ricordi, a descrivere questo posto facendo personalmente un tuffo nel passato . E racconta quella generazione di allora che infondo, non amava i grandi spostamenti. Gli assidui frequentatori erano ragazzi allegri ma tranquilli, calmi, amanti dei territorio, custodi probabilmente di luoghi affettivi e memorie, che si “accontentavano” davvero dello stare assieme, delle serate tra amici senza ricercare nulla di troppo folle e stravagante. E i genitori erano tranquilli perché li sapevano in gruppo e conoscevano quasi tutti i loro amici. 

Non mancavano in quelle serate i bruschettoni, i compagni di scuola che arrivavano da Polizzi e Castellana ed altri paesi vicini e si riunivano raccogliendosi facendo un po’ la fila all’ingresso ma di aspettava il proprio turno prima di entrare anche con la pazienza di attendere che qualcuno si alzasse ma poi finalmente si entrava e si restava fino a tardi , in inverno soprattutto per aspettando di poter gustare le cioccolate calde . La musica rimarcava sempre come adesso i grandi Big del momento e cantavamo sempre a squarciagola … Bèh, infondo come si fa ancora adesso, neppure questo è cambiato, i divertimenti attraggono a qualsiasi età anzi forse di più quando si cresce, si apprezzano maggiormente anche le piccole cose. I brindisi c’erano e dediti infatti al rivedersi, all’assaporare. E qualche volta le risate erano di più davanti a un doppio giro di Capiroska… Però si era felici. Felici del volersi bene e questo ” bene” nonostante l’esser andati avanti, l’essere cresciuti, non si è mai mutato e quegli anni hanno legato tanti giovani, creato nelle amicizie ancora durature, quando era molto bello che i giovani madoniti facessero davvero massa e fossero numerosi in contrapposizione a questi ultimi anni invece, dove purtroppo in poi tutti i paesi c’è stato un vero e proprio spopolamento e questo purtroppo arreca sempre molta tristezza nel constatare che perlopiù le piazze sono svuotate, e lo si rimarca soprattutto nel voler fare un paragone tra ieri e oggi. C’è comunque, per fortuna, il momento dell’estate che si avvicina, in cui molti fanno ritorno al paese e allora, in quel momento sembra che sia ancora tutto bello. Quest’anno, probabilmente, in estate, si potrà assaporare maggiormente il piacere di rivedere tanti volti di chi sta anche lontano seduti nuovamente fra quei tavoli così come all’inizio degli esordi dell’Opateo. 

 

 
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