Sergey Shapran: chi è l’ucraino che vuole rilanciare l’ex stabilimento Fiat Termini Imerese

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Sergey Shapran

Il suo nome è Sergey Shapran, 38 anni, amministratore di Alumeta Group. Si tratta dell’imprenditore ucraino che crede che a Termini Imerese possa esserci la base per lo sviluppo in Europa occidentale. La sua holding ha come componente principale il Brovary Aluminium Plant (Braz) ed è leader nel settore dei metalli non ferrosi.

«Sono contrario al fatto che siamo considerati una base di materie prime per altri paesi ed esportiamo solo rottami metallici. L’Ucraina dovrebbe esportare un prodotto finito con un alto valore aggiunto per portare denaro nel paese –ha raccontato a Forbes Sergey Shapran – Poi è arrivata la guerra con nuove dinamiche e ha impresso un cambio di strategia».

«Il sito di Termini Imerese è la base per la strategia di crescita in Europa – si legge in una nota di Alumeta –. Cercavamo un sito in Europa già da prima dello scoppio della guerra. Il mercato è in continua espansione e dobbiamo aumentare la capacità produttiva. Sicuramente inoltre il nostro stabilimento in ucraina sarà fortemente impegnato nella produzione per la ricostruzione finita la guerra».

 

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Il commento del segretario Fiom Sicilia, Roberto Mastrosimone

«Bisogna rinnovare l’accordo di programma con le stesse risorse degli anni precedenti. Inoltre, dopo la verifica della sostenibilità economica e finanziaria del piano industriale degli ucraini, i commissari devono definire in tempi brevissimi il bando pubblico per la cessione degli stabilimenti Blutec e la ricollocazione dei lavoratore. Infine – conclude Mastrosimone – serve l’attivazione del fondo approvata dalla regione per accompagnare i lavoratori della Blutec e inserire nel percorso rioccupazionale i lavoratori dell’indotto».

La holding Alumeta

Alumeta , come spiega il Sole 24 ore, è un’azienda per così dire giovane come giovane è lui, Sergey imprenditore con la passione per la politica e per i giornali: è suo il giornale Chestnaya Gazeta da lui fondato nel 2012. È nel 2011 che Sergei Shapran, a 26 anni, proveniente da un’esperienza di capo dell’ufficio legale dell’azienda ucraina Metalplast e prima ancora fondatore e Ceo delal società di investimento “First International Trust Capital”, decide di creare una propria azienda e di acquistare il complesso industriale di Brovary e di rilanciarlo. L’impianto, era stato costruito nel 1979 e dopo il crollo dell’Urss era andato gradualmente in bancarotta toccando il punto peggiore nel 2010.

«Nessuno credeva che avremmo davvero avuto successo. Tuttavia, siamo stati in grado e oggi stiamo lavorando a pieno regime e i nostri dipendenti sono fiduciosi per il domani» raccontato ancora a Forbes l’imprenditore Shapran. Oggi l’azienda ucraina produce mediamente oltre 22.000 tonnellate di pezzi in alluminio finiti e l’assortimento dello stabilimento è di oltre 20.000 prodotti.

 
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