Termini Imerese: la Madonna della Consolazione

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“O Maria Santissima consolatrice degli afflitti, che ricorrono con fiducia al trono della vostra misericordia, ascoltate le preghiere di tutti coloro che invocano il vostro aiuto….”.

 Iniziava così il solenne novenario in onore della Madonna della Consolazione che, agli inizi del novecento e dopo anni di oblio, aveva ripreso vigore grazie allo zelo ed alla devozione del canonico Rocco Cusimano e del Rev. Arciprete don Giuseppe Formusa. Il novenario culminava poi con la festa solenne che, con grande concorso di popolo, si celebrava ogni anno il 14 di gennaio.

Fu dopo il miracolo della guarigione di un bambino che non riusciva a camminare, attribuito ad un quadro della Madonna di proprietà di uno speziale del posto, tale Cosmo d’Agra, che il 21 giugno del 1553 si decise di dare inizio alla costruzione di un santuario a cui fu dato il titolo di Madonna della Consolazione. E la notizia di quel miracolo, che aveva oltrepassato i confini territoriali e si era sparsa per l’intera Sicilia e non solo, fece si che il luogo divenisse presto meta di tantissimi pellegrini.

La chiesa, inizialmente di modeste dimensioni, venne eretta a parrocchia il 23 gennaio 1556 e cominciò ad essere ingrandita nel 1647 accorpando anche una preesistente cappella detta delle SS. Cinque Piaghe. Nel 1688 i fratelli Palumbo, marmorai termitani, realizzarono le prime colonne la cui posa venne ultimata nel 1719. Il grezzo della intera chiesa fu poi completato nel 1722 mentre, così come si legge nella rivista “Sicilia Sacra” di Mons. Boglino, bisognò aspettare il 1774 per vederla arricchita con tutte le sue rifiniture.

Nel corso degli anni altri miracoli continuarono ad aggiungersi; ed il Santuario della Madonna della Consolazione di Termini Imerese, proprio per la sua grande importanza, nel 1840 fu annoverato anche da don Antonio Ricciardi nella pubblicazione dal titolo “Storia dei Santuari più celebri di Maria Santissima sparsi nel mondo cristiano”.
In questa chiesa venne battezzato il noto architetto e pittore termitano Vincenzo La Barbera; e sempre qui ebbe la sua originaria sede la Venerabile Società del SS. Sacramento.
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