Dalla droga alla rinascita dal carcere: il racconto di Paola Aceti

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“L’espressione di un’immensa voglia di riscatto da una condizione di vita passata che l’ha portata a subire per molti anni traumi psicologici, e, soprattutto, i terribili effetti della tossicodipendenza”: si riassume in questi termini il libro di Paola Aceti, cuoca e scrittrice per passione, non a caso dall’evocativo titolo “Esiste la luce nel buio”, che è già tutto dire.

L’autrice rende note in maniera schietta e senza fronzoli la sua esperienza in carcere, frutto avvelenato di scelte sbagliate e condizionate da relazioni tossiche.

E proprio dietro le sbarre si fa lentamente strada in Paola Aceti l’assunzione di responsabilità e il desiderio di riscatto per conquistarsi un futuro migliore e culminato nella stesura di un manoscritto coraggioso in cui l’autrice racconta senza filtri la sua storia di rinascita e speranza.

Cresciuta in una famiglia troppo severa, in cui la sua fragilità non è mai stata accolta, l’autrice conosce la dipendenza, prima dalla droga e poi dall’alcool.

Con la fine del suo matrimonio crolla inesorabilmente. Il fallimento del percorso in una comunità di recupero e una nuova relazione sbagliata la introducono alla strada della delinquenza: arrestata, sarà proprio il carcere a darle la spinta a riprendere in mano la sua vita.

Nel libro, scritto nei mesi del lockdown, Paola Aceti racconta il suo lungo percorso nel dolore, fino alla rinascita e alla conquista di una nuova vita, con il lavoro da chef e un delicato equilibrio emotivo finalmente ristabilito grazie alla sua determinazione e alla sua forza di volontà.
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