Termini Imerese: restaurata la facciata della parrocchia “Madonna della Consolazione” FOTO

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RESTAURO DELLA FACCIATA PRINCIPALE  E LATERALE DELLA PARROCCHIA SANTUARIO “MADONNA DELLA CONSOLAZIONE”

La Parrocchia Santuario Madonna della Consolazione grazie al contributo di numerosi fedeli è riuscita a restaurare la facciata principale e laterale usufruendo del Bonus Facciata  90%.

A redigere gli elaborati da sottoporre, per l’approvazione, agli enti a tal uopo preposti è stato l’Arch. Vincenzo Calderone, incaricato dal Parroco Don Enrico Campino.

Ottenuto il Visto dell’Arcidiocesi di Palermo–Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici e, successivamente il N.O. dalla Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Palermo, la Parrocchia ha affidato l’esecuzione dei lavori alla ditta edile FG Group s.r.l. con sede in Palermo via Carlo e Nello Rosselli n. 30/A, avente come legale rappresentante il sig. Gumina Salvatore.

Responsabile della Sicurezza incaricato è stato il geom. Enzo Passafiume e fondamentale è stato l’ausilio della restauratrice di Beni Culturali, dott.ssa Fanny Basso.

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L’Arch. Vincenzo Calderone ci riferisce nel dettaglio i lavori effettuati: “si è proceduto alla pulitura degli interi prospetti e quindi delle macchie (patine biologiche, croste nere, efflorescenze ecc.) presenti in buona parte dei fronti (sia nell’intonaco che nelle decorazioni in marmo e non: portali, statue, vasi ecc.), mediante una prima disinfestazione (a spruzzo) con applicazione di biocida e lavaggio con acqua deionizzata o distillata e spazzolino morbido (in modo da asportare le efflorescenze ed i depositi meno coerenti ed ammorbidire gli strati carboniosi più consistenti). In seguito, per le croste nere si è continuato con dei trattamenti di soluzioni saline e successiva spazzolatura con risciacquo; mentre per le patine biologiche sono stati eseguiti impacchi con biocidi e successiva rimozione sempre con spazzole ed acqua deionizzata (per entrambi sono stai applicati anche impacchi di compresse assorbenti).

Inoltre, una volta individuata la mappatura e la perimetrazione delle parti di intonaco incongrue e quindi da consolidare, si è proceduto al loro ripristino mediante un consolidamento con iniezioni (per mezzo di siringhe) a bassa pressione di malte a base di calce idraulica con potere riempitivo e collante; mentre per quel che concerne le lacune presenti e le porzioni rimosse (a mano e limitatamente alle sole parti ammalorate irrecuperabili), si è rifatto il pacchetto intonaco, previo consolidamento mediante impregnazione (per mezzo di pennelli) con silicato di etile, steso “a maniera” escludendo l’uso di sesti, a mezzo di rinzaffo a base di malta di calce idraulica e sabbie vagliate e comunque in analogia con gli intonaci esistenti (gli spessori sono stati eseguiti in conformità con le porzioni di intonaco adiacenti e con materiali forniti dalla SIRGUM). Per gli elementi marmorei (portali e statue del prospetto) sono state eseguite stuccature con polvere di marmo (o coccio pesto) e calce La Farge.

Ed ancora, per quel che concerne le mancanze relative ai capitelli, si è proceduto alla reintegrazione plastica delle parti mancati con una malta modellabile fibrorinforzata, a basso contenuto salino, e armata con barrette in vetroresina per sostenere e rinforzare le parti più aggettanti.

Al fine di evitare e/o ridurre in futuro lo stesso degrado visivo e la formazione quindi di nuove macchie, sull’estradosso dei due lati obliqui del  frontone del prospetto principale, ma anche sulla linea di coronamento del prospetto laterale, sono stati applicati scossaline in rame con rompi goccia.

  Infine, si è proceduto alla riequilibratura cromatica delle superfici per la quale sono state preventivamente predisposte opportune campionature riferite alla finitura degli intonaci, utili per la scelta finale (effettuata in stretta collaborazione coi tecnici della Soprintendenza nell’esercizio dell’alta Sorveglianza) della tonalità adottata”.

 
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