Omicidio Roberta Siragusa: va avanti il processo, la deposizione carica d’emozione di mamma Iana

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Va avanti il processo a carico di Pietro Morreale, accusato dell’omicidio della giovane diciasettenne di Caccamo, Roberta Siragusa. Nei giorni scorsi una nuova udienza carica di emozione, in cui è stata sentita la mamma, Iana Brancato

“Pietro era molto geloso di Roberta, mia figlia aveva un rapporto conflittuale con lui proprio per questa forte gelosia che nutriva nei suoi confronti. La cercava a ogni ora del giorno e della notte. Le controllava spesso il telefonino”. Queste le parole di mamma Iana, che nonostante sia afflitta dall’immenso dolore per la prematura perdita della dolce Roberta, ha trovato la forza per intervenire e lottare per ottenere verità e giustizia per la propria figlia. “Mia figlia amava la vita – ha aggiunto mamma Iana – voleva iscriversi in un istituto privato per recuperare gli anni di scuola persi”.

Nel corso dell’udienza svoltasi nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo – davanti alla seconda sezione della Corte d’Assise, presieduta da Vincenzo Terranova, sono stati sentiti anche papà Filippo ed il fratello di Roberta, Dario.

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I familiari di Roberta Siragusa sono assistiti dagli avvocati Sergio Burgio, Giuseppe Canzone, Giovanni Castronovo e Simona La Verde. Nel corso dell’udienza di ieri è stato ascoltato anche Malerba, consulente tecnico della Procura che ha esaminato il telefono cellulare di Morreale (dai contatti alla memoria, ai messaggi  nelle chat), mentre lo smartphone di Roberta non è stato mai ritrovato.

Nell’udienza di lunedì, invece, sono stati ascoltati il maggiore Giuseppe Scrima, il maresciallo Giancarlo Maugeri ed il tenente colonnello Carlo Giovanni Romano dei Ris che hanno riferito sull’esito degli accertamenti sulla scena del crimine, il campo sportivo di Caccamo.


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