Incidente sul lavoro: muore giovane palermitano, agganciato da un macchinario

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Un operaio originario di Palermo è morto ad Alessandria, agganciato da un macchinario.

Il giovane di 32 anni, Davide Scanio, si trovava sul posto di lavoro, agganciato da un macchinario che l’ha scaraventato con violenza a terra. Scanio lavorava per conto della Cavalleri, un’azienda di imballaggi a Rivalta Scrivia in provincia di Alessandria, dove si trova uno dei poli della logistica, tra il Piemonte e la Liguria. Numerosi i messaggi di cordoglio sui social per un giovane morto prematuramente mentre stava facendo il proprio dovere. 

L’appello dei sindacati: “Servono più ispezioni sui luoghi di lavoro”

«Si tratta dell’ennesimo incidente in un Paese, come l’Italia, con un altissimo livello di mortalità sul lavoro – commenta Marco Ciani, segretario generale Cisl Alessandria-Asti – Da anni conduciamo una battaglia per la sicurezza. Servono più ispezioni, soprattutto, preventive; formazione di qualità; in caso di irregolarità accertate dalla magistratura, sanzioni certe da applicare per le aziende inadempienti. La sicurezza resta sacra: si deve poter lavorare per vivere, tornando ogni sera a casa, e non morire per lavoro». L’obiettivo deve essere Zero Incidenti. La sicurezza non deve essere vissuta come un costo, ma un investimento costante per la tutela e valorizzazione dei lavoratori». «Continueremo – assicurano Fim, Fiom, Uilm Alessandria, esprimendo il cordoglio alla famiglia di Davide Scanio – a portare avanti un percorso mirato all’interno delle fabbriche, coinvolgendo le maestranze e gli stessi datori: sensibilizzare su salute e sicurezza diventa la priorità». In provincia di Alessandria, tra fine 2021 e inizio 2022 sul lavoro ci sono già stati 3 infortuni mortali e altrettanti gravi. Teresa Bellanova, copresidente di Italia Viva e viceministra delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili ribadisce l’esigenza di «un radicale salto di qualità nella cultura produttiva ed economica, perché la tutela della vita, il valore e la sicurezza del lavoro siano le priorità che dettano i modi e i tempi dell’organizzazione aziendale. Non possiamo permettere questo continuo bollettino di guerra».
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