Sono in corso indagini per accertare come i telefonini, alcuni dei quali con la possibilità di connettersi ad internet siano entrati nel penitenziario.
“Stiamo cercando di verificare come siano stati portati dentro – dice le direttrice del carcere Giovanna Re – In alcune zone del penitenziario le mura sono più basse e forse è anche possibile lanciare questi piccoli oggetti dall’esterno. Stiamo valutando ogni possibilità.
Al momento dopo le giornate burrascose di questi giorni la situazione è un po’ di calma. Potenzieremo i colloqui telefonici e con skype. In questo caso la tecnologia deve essere d’aiuto. Al momento la struttura carceraria è protetta e così deve restare. Sarebbe davvero molto difficile convivere con l’infezione all’interno del penitenziario. Per questo sono stati ridotti i colloqui”.
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