Termini Imerese: una città di “Vastasi”

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Come tutti saprete la parola “vastaso” deriva dal greco antico “bastazo”; e indica l’atto di portare a mano materiali pesanti.

Nella nostra città veniva generalmente attribuita agli scaricatori di porto che, tra il settecento e l’ottocento, erano veramente tanti. Ma in Sicilia, secondo l’accezione popolare, il termine “vastasu” è usato soprattutto come ingiuria; e serve a indicare chi si comporta in maniera rozza, o usa atteggiamenti che vanno oltre il comune senso del pudore.

Ecco; mi vien da dire, conoscendo taluni aspetti della nostra storia, che in questo ancora oggi a Termini Imerese siamo veramente maestri. Già nel settecento infatti, i nostri concittadini, noncuranti della pubblica morale, venivano definiti come “…un popolo avvezzo alle allegrezze dalle quali si lasciava sin troppo innanzi trasportare…”. Immaginiamo quindi di gente goduriosa che, quando c’era da divertirsi, non si poneva limiti e non si curava certo della decenza e degli scandali. Evidentemente questa caratteristica ci scorre proprio nel DNA; infatti, anche i nostri antenati di Imera, pure in questo senso, non erano secondi a nessuno.

A documentare i loro comportamenti non c’erano ancora i telefonini, pronti a riprendere “curtigghiati” o scene piccanti da dare in pasto ai social. Ci pensavano però gli storici, che prendevano appunti e tramandavano ai posteri quello che poi riporta Antonio Inguaggiato che, in un suo testo dal titolo “Dall’Istoria dell’antica e nuova Imera”, così scrive:

“… Nei progressi delle arti e nello sviluppo degli spiriti che aveano promosso la mollezza, dilatato la sfera dei piaceri, ed aperti gli organi alle voluttà, non potea in Imera restarne insensibile il cittadino…costumi ingentiliti aveano reso indispensabili i godimenti, e portato aveano il lusso in bisogno, strascinarono seco tutti quei vizi che ne sono una seguela…”

Insomma anche per i nostri antenati di Imera gli scandali erano pane quotidiano; e qui si parla palesemente di piaceri, di voluttà e di godimenti.

Più chiaro di così! E forse sarà stato pure per questo motivo che i nostri vicini caccamesi, qualche secolo fa, hanno inventato per noi questo detto popolare:
“A Caccamu ci sunnu li Nicasi; a Termini li Ustinè e su vastasi”!

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