Un messaggio autentico, sentito e carico di gratitudine arriva dal dott. Giorgio Di Raimondo, dirigente medico dell’Unità Operativa di Neurologia presso l’Ospedale Fondazione Giglio di Cefalù. A seguito di un breve ma intenso ricovero, Di Raimondo ha voluto pubblicamente esprimere il suo ringraziamento a tutto il personale dell’Ospedale “Cimino” di Termini Imerese, con particolare riferimento al reparto di Otorinolaringoiatria diretto dal dott. Cataldo Pellegrino.
«Sento il bisogno e il dovere di ringraziare, senza piaggeria, tutto il personale sanitario ed amministrativo dell’ospedale Cimino», scrive Di Raimondo. Un riconoscimento che abbraccia l’intera équipe medica e paramedica, citando in particolare il giovane e promettente dott. Fulco, la dott.ssa Barresi, il dott. Fiumanò, la dott.ssa Cusimano e tutto il personale infermieristico e sociosanitario. Parole di stima anche per i colleghi anestesisti, la dott.ssa Romano e il dott. Paci, i radiologi guidati dal dott. Mastrella e il cardiologo dott. Vitale.
Il Dott. Di Raimondo sottolinea inoltre l’importanza strategica del presidio termitano, «un ospedale territoriale così vicino a quello dove lavoro giornalmente, l’ospedale Giglio di Cefalù», auspicando la nascita di una fruttuosa sinergia tra le due strutture sanitarie.
Il medico non nasconde le difficoltà strutturali e di organico che affliggono il sistema sanitario, ma invita a valorizzare ciò che davvero conta: la professionalità, la dedizione e l’umanità del personale. «Gratificare e riconoscere positivamente il lavoro prezioso e delicato dei medici e dei sanitari di questo ospedale è un processo virtuoso ed uno stimolo costruttivo», afferma.
Il messaggio si conclude con un appello agli utenti del distretto sanitario termitano: «Invito tutti a costruire un’alleanza costruttiva con il personale sanitario e amministrativo, per migliorare ulteriormente l’erogazione delle prestazioni a tutela della salute e del benessere psicofisico della comunità».
Una testimonianza che mette in luce l’importanza della sanità territoriale e del valore umano che, spesso in silenzio e tra mille difficoltà, continua a garantire cura, ascolto e dignità.