Termini imerese, tensione in carcere: detenuti si barricano la Polizia Penitenziaria ristabilisce l’ordine

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L’U.S.P.P.: “Serve una riforma urgente del sistema”

L’episodio ha avuto origine da un pretesto tanto banale quanto preoccupante: alcuni detenuti, ritenendo “inadeguato” un appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria, colpevole soltanto di aver elevato un rapporto disciplinare nei confronti di un soggetto particolarmente facinoroso, hanno preteso la sua sostituzione.

Un gesto di arroganza e intimidazione che ha avuto come chiaro obiettivo quello di minare l’autorevolezza dell’Istituzione e di chi, ogni giorno, garantisce il regolare funzionamento dell’istituto penitenziario con disciplina, professionalità e senso del dovere.

Durante la protesta, i detenuti si sono barricati all’interno della sezione, provocando ingenti danni ad arredi e suppellettili. Solo il tempestivo, deciso e altamente professionale intervento del personale di Polizia Penitenziaria ha impedito che la situazione degenerasse ulteriormente.

Dopo ore di tensione, i detenuti hanno infine desistito, comprendendo che il reparto operativo – rinforzato da un’aliquota proveniente da Palermo e dal supporto di numerosi colleghi accorsi anche fuori servizio – era pronto a intervenire per ristabilire l’ordine e la sicurezza.

La U.S.P.P. – Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria ha espresso vivo compiacimento e sincero ringraziamento a tutti gli operatori che, con coraggio e spirito di sacrificio, hanno affrontato una situazione di estrema criticità, tutelando l’incolumità del personale e la sicurezza dell’istituto.

Analogo apprezzamento è stato rivolto alla Direzione e al Comandante di Reparto, che con tempestività e grande senso del dovere sono giunti in istituto per coordinare e supportare le delicate operazioni di gestione dell’emergenza.

Tuttavia, sottolinea la U.S.P.P., episodi di questo tipo – ormai sempre più frequenti in molte realtà penitenziarie italiane – non possono più essere affrontati come semplici eventi di ordine interno.

Il sistema penitenziario, ormai privo di risorse, personale e strumenti normativi adeguati, sta collassando sotto il peso di un modello repressivo inefficace e superato.

L’organizzazione sindacale rivolge quindi un forte appello al Provveditore Regionale e al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) affinché intervengano con urgenza per potenziare organici ormai ridotti all’osso e rivedere il sistema sanzionatorio nei confronti dei detenuti responsabili di violenze o danneggiamenti.

È necessario – aggiunge la U.S.P.P. – che Parlamento e Governo avviino una seria riforma legislativa volta a introdurre misure realmente deterrenti e a garantire maggiori tutele e rispetto a chi, ogni giorno, serve lo Stato in condizioni di rischio.

La Polizia Penitenziaria continua a garantire, spesso in solitudine ma con encomiabile professionalità e spirito di servizio, l’ordine, la legalità e la sicurezza all’interno degli istituti.

“È dovere delle Istituzioni – conclude la U.S.P.P. – restituire al Corpo la dignità, gli strumenti e la protezione che merita, poiché senza sicurezza penitenziaria non può esistere alcuna forma di trattamento efficace, finalizzato al reinserimento sociale dei detenuti, alla riduzione della recidiva e, in definitiva, alla tutela della sicurezza pubblica.”

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