Nella storia del carnevale di Termini Imerese ogni azione non è frutto del caso; ma assume connotazioni simboliche che hanno una loro ben precisa motivazione.
E in tal senso va anche la consegna delle chiavi della città al nannu. Ma perchè?
Si sappia che per gli studiosi, la figura del nannu, altro non è che la trasposizione di quello che era anticamente il Re dei Saturnalia; feste romane in onore del dio Saturno che oggi vengono assimilate al carnevale.
Principale caratteristica di quelle feste era il ribaltamento dei ruoli sociali; e gli schiavi, temporaneamente liberi, venivano serviti dai padroni e prendevano il sopravvento eleggendo un loro rappresentante (princeps), al quale, dopo avere indossato una maschera, veniva affidata ogni supremazia. Una sorta di mondo alla rovescia quindi, nella cui ottica di sovvertimento delle parti, rientra proprio la consegna delle chiavi della città al nannu, re del carnevale, da parte del sindaco.
E come se la massima autorità del paese, in quei giorni, mettesse il suo potere nelle mani della maschera; che da quel momento in poi, ne prende simbolicamente il posto come guida del popolo.
Anche quest’atto, solo apparentemente “folkloristico”, è per Termini Imerese come un ritorno alle origini. Un riappropriarsi della propria storia; un ricordare i fasti di quella “Thermae Himerae”, una delle più importanti colonie dell’Impero Romano, di cui la nostra città conserva ancora notevoli vestigia.
E sono certo che oggi, 23 febbraio, complice il previsto bel tempo, saranno in migliaia a riversarsi per le vie di Termini alta per assistere alla cerimonia di apertura del nostro storico carnevale con “A trasuta ri Nanni”, la sfilata dei gruppi mascherati e del carro del “Nannu ca Nanna”, la consegna delle chiavi, l’inaugurazione della “Casa dei Nanni”, l’accensione dello spettacolare video-mapping e con, a seguire, tanti altri momenti di intrattenimento con le previste performance di “Ponente”, del “Trio Tantillo” e di “Chiaramente”.
Viva Termini, viva il Carnevale Termitano.
CONTENUTO A CURA DI NANDO CIMINO