Alla veneranda età di 95 anni si è spento Tanino Giardina, figura cara e familiare per molti a Termini Imerese, anche se forse non conosciuta da tutti nella sua piena profondità. Era nato nel 1930 e ha vissuto gran parte della sua vita nel quartiere di Sales, in un tranquillo vicoletto che si affaccia su via Giacinto Lo Faso, dove aveva anche il suo piccolo atelièr: un angolo di creatività e quiete, testimone silenzioso di una vita dedicata all’arte e alla semplicità.
Tanino — o “don Taninu”, come affettuosamente lo chiamavano — era un artista autentico, di quelli che usano le mani con passione e precisione per dare vita a opere che raccontano una cultura, una tradizione, un’anima. Il suo talento si esprimeva attraverso il modellismo: costruiva carretti siciliani, barche, bastoni e utensili, tutti realizzati con cura certosina, ore di lavoro e un amore sconfinato per la propria terra.
In gioventù, però, il suo cuore batteva anche per il calcio. Aveva giocato come mediano nella squadra della Termitana e, nei tornei locali, anche nella storica “Palmeri”. Assunto in seguito al Comune, non abbandonò mai del tutto il mondo del pallone: fu per lunghi anni custode dello stadio “Crisone”, diventando un volto familiare e rispettato da generazioni di sportivi termitani.
Il suo laboratorio, d’inverno, era un rifugio intimo dove la serenità si respirava tra trucioli di legno, viti e chiodini. Accanto a lui, la moglie Maria, con il rosario tra le mani e la radio accesa, dava vita a scene di quotidianità d’altri tempi, dense di tenerezza e nostalgia. Nei mesi estivi, invece, don Tanino trasferiva il suo banco da lavoro all’aperto, nel cortile Moneta, dove accoglieva con il sorriso i curiosi di passaggio, pronto a raccontare aneddoti e storie mentre intagliava legno e memoria.
Chi ha avuto il privilegio di conoscerlo, di ascoltarlo, di fotografarlo mentre lavorava, porta con sé un frammento di quella preziosa umanità che oggi è sempre più rara. Con la sua arte e la sua discreta presenza, Tanino Giardina ha lasciato un segno profondo nella storia popolare di Termini Imerese: quella fatta di mani callose, cuori generosi e valori antichi, che il tempo moderno troppo spesso dimentica.
Alla sua famiglia, ai suoi cari e a tutti coloro che lo hanno amato, giunga un abbraccio commosso.
Che la terra ti sia lieve, don Taninu.