Ennesimo segnale di una crisi economica sempre più profonda: dopo appena sei mesi di attività, chiude i battenti il Godel Store, un’iniziativa commerciale nata con entusiasmo da parte di giovani imprenditori locali. Una chiusura che pesa non solo per chi ha investito tempo, sogni e risorse nell’attività, ma anche per una città che ormai sembra aver smarrito ogni possibilità di ripresa.
Il centro storico e le vie commerciali un tempo vive e dinamiche, oggi appaiono sempre più desertificate. Le saracinesche abbassate sono diventate simbolo di un declino che non conosce sosta, e ogni nuova chiusura suona come l’ennesimo campanello d’allarme per una comunità che sente di non avere più strumenti per reagire.
«Abbiamo provato a crederci, volevamo restare, creare qualcosa di nuovo, ma la realtà ci ha travolti», raccontano, con amarezza, i giovani titolari del Godel Store. «Non c’è economia, non c’è movimento. La gente è sfiduciata, le famiglie fanno fatica e ogni euro è centellinato. In queste condizioni, resistere è impossibile».
Le cause della crisi sono molteplici: dalla mancanza di investimenti strutturali alla fine dell’epoca industriale che aveva dato linfa a Termini Imerese, passando per l’assenza di politiche concrete a sostegno del commercio locale. E mentre le promesse si susseguono, la realtà resta sempre la stessa: attività che aprono nella speranza di un rilancio e che, dopo pochi mesi, sono costrette a chiudere in silenzio.
Il fallimento del Godel Store è solo l’ultimo di una lunga serie, e riflette un contesto dove anche chi ha il coraggio di mettersi in gioco viene lasciato solo. È il segnale evidente di un sistema che non funziona più, in cui neppure la volontà e l’iniziativa dei giovani riescono ad avere una possibilità.
Occorre un cambio di rotta urgente, fatto di interventi concreti, infrastrutture, incentivi e, soprattutto, visione. Perché senza economia non c’è lavoro, senza lavoro non c’è futuro. E senza futuro, Termini Imerese rischia di restare solo un nome su una mappa, svuotata della sua anima e della sua gente.
